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Avola, Meter scopre un mega portale pedopornografico

Si chiamava “Bibbia 3.0” il megaportale italiano (presente anche nel deep web, con vittime italiane, e gestito da italiani, che la procura Distrettuale di Catania a coordinare l’azione di contrasto alla pornografia minorile on-line, condotta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni etnea, e conclusasi con l’esecuzione di perquisizioni in varie citta’ d’Italia ed il sequestro di numeroso materiale informatico. Sei le persone indagate per divulgazione di immagini e video pedopornografici.

SEGNALAZIONE DEL 2016 DI METER. Si tratta di un’operazione partita da una segnalazione dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto che aveva già individuato questo mega-portale nel 2016.

DIALOGHI IN CHAT, ANCHE NEL DEEP WEB. “Aggiunto un altro nuovo fantastico video della super raccolta della tredicenne e ovviamente nuove foto ogni giorno!”, e “donate a La Bibbia per migliorare il servizio…. Alcuni dialoghi, estrapolati da Meter e denunciati, che invitavano a far crescere il mega archivio. Era impressionante con quale naturalezza chiedevano questo materiale e veniva caricato e scambiato. Tutto in italiano.

NON E’ UN FENOMENO MARGINALE. La pedopornografia e la pornografia minorile – la cosa ancora più grave, materiale anche prodotto all’insaputa delle vittime da parte di fidanzatini o persone adulte pedofile con una perversione devastante per i bambini ignari, ha ancora volta raggiunto un livello che non possiamo dire “conosciuto e marginale”.

ARCHIVIO RESO PUBBLICO, MA NESSUNO DENUNCIAVA. “La cosa più drammatica – dice don Fortunato Di Noto – che questo materiale era composto da foto e video minorenni; con minori italiani e stranieri. Una mole di materiale pedopornografico.”, sottolinea il sacerdote siciliano, per il quale: “Nessuno si è degnato di denunciare questo scempio, questa tragedia. Perché in tanti sapevano e hanno taciuto? Per quale motivo? La Polizia postale ora sta indagando di pià, approfondendo questo tristissimo fenomeno che tocca i piena i nostri minori italiani e non solo. Dove  c’è un bambino, un minore è necessario che ci muoviamo tutti, senza sosta.”.

Secondo le ultime notizie, ci sarebbero almeno sei indagati. Don Di Noto aspetta gli ulteriori sviluppi dell’indagine partita dalla segnalazione di Meter, ma precisa: “Adesso dobbiamo rendere giustizia a tutte le vittime, individuare chi ha messo online questa roba e le responsabilità sulla realizzazione dei video e dello foto con vittime minorenni. È ora di fare un passo in avanti, altrimenti la lotta alla pedofilia non sarà servita a niente”, conclude.

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