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Delitti di Cassibile, Giuseppe Raeli chiede l’ammissione ai domiciliari

Il tribunale del riesame di Catania si è riservato sulla richiesta di concessione degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Raeli, il 76enne pensionato di Cassibile, condannato il 18 novembre dalla corte d’assise d’appello alla pena dell’ergastolo perché ritenuto responsabile di 4 omicidi e di un tentato omicidio. La richiesta è stata avanzata dal prof. Guido Ziccone e dagli avvocati Stefano Rametta e Giambattista Rizza, legali difensori dell’imputato, che hanno motivato l’istanza dei domiciliari o del cosiddetto braccialetto elettronico, in virtù dell’età avanzata del loro assistito.

Giuseppe Raeli si trova detenuto nel carcere di Cavadonna dal 29 novembre 2010 da quando cioè, i carabinieri del comando provinciale di Siracusa, lo hanno tratto in arresto perché ritenuto responsabile dei cosiddetti delitti di Cassibile. Raeli ha sempre protestato la propria innocenza ma per due volte è stato condannato anche se in secondo grado si è visto ridurre il numero dei delitti da 6 a 4. All’udienza davanti al tribunale della libertà, i difensori di Raeli hanno spiegato il senso della loro richiesta che poggia le basi sull’età avanzata del loro assistito per il quale hanno chiesto la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari. Intanto, prosegue l’attesa per il deposito delle motivazioni della sentenza di secondo grado. Il termine di 90 giorni è già ampiamente scaduto.

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