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Discarica di Stallaini, il comune di Noto diffida l’azienda

Discarica di contrada Stallaini, nel territorio di Noto, l’impresa annuncia l’apertura del cantiere e gli ambientalisti non ci stanno. “Dopo il primo tentativo risalente al lontano 1988 – scrive Fabio Morreale di Natura Sicula – adesso si è arrivati all’assurdo”.

La cronistoria: Nel 2012 la ditta Soambiente ottiene dal Dipartimento Regionale dell’Ambiente l’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) per il “progetto di realizzazione di un impianto di recupero e lo smaltimento di rifiuti non pericolosi (tra cui materiali da costruzione contenenti amianto, ndr) in contrada Stallaini“, a 350 metri dalla riserva naturale di Cavagrande del Cassibile. Il funzionario che rilascia l’A.I.A. è l’architetto Gianfranco Cannova, coinvolto nell’inchiesta “Terra Mia” sulle discariche private siciliane e anche in un traffico di rifiuti pericolosi. “L’A.I.A. per Stallaini – dice Morreale – venne sospesa perché nella società Soambiente vi erano dei soci non in regola con la certificazione antimafia. La società allora, liberatesi dai soci “impresentabili”, si rivolge al C.G.A., dal quale ottiene l’annullamento del provvedimento. Viene quindi reinserita nella White list, e ottiene, con decreto n.454 del 4 aprile il ripristino dell’A.I.A.”

“Siamo al paradosso – continua Morreale – un certificazione ottenuta contro il parere del Comune di Noto e senza l’autorizzazione della Soprintendenza di Siracusa, diventa esecutiva. E infatti la Soambiente lo scorso novembre comunica agli enti locali e ai carabinieri, l’apertura del cantiere per le opere preliminari”. Il Comune di Noto ha diffidato la Soambiente a iniziare i lavori e, probabilmente, si andrà nuovamente in tribunale.

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