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La politica e quel teatrino dal sapore antico

Ogni giorno assistiamo inermi alle ruberie del denaro pubblico attraverso la corruzione. Aumenta la cattiveria e la malvagità nella perversità dei sentimenti della società moderna che accetta supinamente ogni inganno da parte della politica che governa la cosa pubblica come fosse una cosa privata. I poveri subiscono la prevaricazione dei ricchi. I potenti di corte di avvantaggiano con immense ricchezze attraverso il malaffare. Violenti e rapaci molti politicanti a tutti i livelli e a bella posta ingannano il popolo.

I veleni prima al Vermexio e poi in Procura danno il senso del grave fenomeno che gli interessi personali sono al di sopra di quelli di tutti. Sono fogne a cielo aperto che ormai non sentiamo nemmeno il fetore. Inutili processi ci costringono a spese che la collettività non può sostenere; tutto si chiude con archiviazioni e prescrizione.

Ingiurie e accuse non si risparmiano a nessuno.  Si registra un’ingiustizia e un’ignoranza nel l’insieme del comportamento degli uomini della politica. L’onore non esiste più, ed anzi si rivendica il diritto di gestire il denaro pubblico allegramente. Avvilire il popolo con lunghi silenzi mentre la città sprofonda nel baratro più profondo.

Un teatrino il cambio degli assessori al Vermexio dopo solo pochi mesi per continuare a galleggiare nel brodo dell’ipocrisia. Il rischio di un progetto indefinito e le proposte di programmi al buio, sono il cattivo ritorno alla Prima Repubblica nell’indifferenza generale. Un modo antico e superato di intendere la politica e gli obiettivi di chi governa una comunità ridotta alla fame. Un rischio che produce altri danni in un momento delicato dove si aspettano decisioni vitali per il futuro del territorio siracusano. Un segnale negativo verso una comunità che necessita di una rispettosa ripresa economica, politica e sociale. Si dice che al peggio non c’è fine, ma anche al meglio, però.

Concetto Alota

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