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Lavoratori ricattati, gli edili manifestano a Palermo

<<Quando i datori di lavoro arrivano a ricattare i lavoratori minacciando il licenziamento in caso di adesione allo sciopero della categoria indetto dalle organizzazioni sindacali, vuol dire che si è perso non solo ogni criterio di rapporto con le parti sociali, ma soprattutto del diritto costituzionale di scioperare, di rivendicare i diritti lavorativi. Tutto ciò ovviamente è la negazione della legalità>>. I segretari provinciali di Fillea Cgil, di Filca Cisl e Feneal Uil – Salvo Carnevale, Paolo Gallo e Saveria Corallo – esprimono preoccupazione per la situazione che si sta determinando nel comparto edile, specie all’interno dell’area industriale. <<Lo sciopero odierno a Palermo vede la partecipazione di una delegazione formata da una cinquantina di lavoratori siracusani. Ma c’è anche una protesta anche a Siracusa, per garantire la libera scelta di aderire alle ragioni dello sciopero>>. Lo sciopero trova ragione nel rinnovo del contratto nazionale di lavoro, la cui negoziazione è al palo da oltre un anno e mezzo. <<Precettazioni e minacce sono ormai all’ordine del giorno, meglio non saprebbero fare né Amazon né Ryanair>>, affermano i tre sindacalisti siracusani.

Le rivendicazioni contrattuali riguardano: aumenti salariali di 106 euro medi, anche per favorire la ripresa dei consumi; riforma delle Casse Edili nell’ottica di una positiva riorganizzazione della Bilateralità in risposta alle esigenza di tutela dei lavoratori e per fronteggiare evasione e lavoro nero; maggiore sorveglianza sulle tematiche della sicurezza nei posti di lavoro; fondo sanitario integrativo nazionale; miglioramento della previdenza complementare e del fondo integrativo per le pensioni anticipate di settore.

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