Cultura

Noto ha ricordato il terremoto del 1693

Noto non dimentica, anzi ricorda nel giorno più tragico della sua storia il terremoto che rase al suolo la Città sul monte Alveria, la “madre” di una Comunità che ebbe la forza e la voglia di ricominciare su un altro sito senza mai recidere il cordone ombelicale .  “É nostra precisa volontà – ha commentato il primo Cittadino Corrado Bonfanti, presente alle iniziative organizzate per il secondo anno dall’Archeoclub di Noto con il patrocinio dell’Amministrazione-  valorizzare e mettere a regime, nel più breve tempo possibile , idee e progetti per la fruizione completa del sito storico. Ringrazio l’Archeoclub, il suo Presidente Laura Falesi,  Salvo Tringali e gli altri attori, il maestro Sebastiano Bella’Arte, e tutti  visitatori che sono stati davvero tanti. Proprio la portata di questa presenza (quasi 500 persone domenica mattina, n.d.r.)  ci da forza e la consapevolezza  che ricordare, rievocare,  danno il senso di un percorso tenuto vivo per , lo ribadisco,  giungere alla promozione totale dei luoghi, del loro intramontabile fascino e delle richezze storiche e paesaggistiche presenti”.  L’evento, come detto, è stato rganizzato dall’Archeoclub di Noto e si è sviluppato su due giorni  il 10 e l’11 gennaio con il tema: “ Segni ed eredità della presenza ebraica”.  Sabato 10 nella Sala Gagliardi di Palazzo Trigona  si sono avvicendati gli interventi di illustri relatori sulle tracce ebraiche in Sicilia ed a Noto.  “Abbiamo colto l’occasione per porre il fuoco dell’attenzione sul tema dell’ebraismo a Noto- dichiara Laura Falesi  presidente dell’Archeoclub di Noto- un aspetto poco esplorato su cui vogliamo sapere di più nell’intento di ricostruire l’identità culturale di questo territorio in buona parte sepolta sotto le macerie del Monte Alveria su cui sorgeva l’antica Noto”. L’assessore alla Cultura Cettina Raudino ha voluto sottolineare  l’importanza della consapevolezza da parte della comuntà locale  rispetto alle proprie radici.  Emozionante è stato  l’intervento dell’ostetrica Emma Migliore ideatrice ed organizzatrice del Convegno che ha rivendicato il proprio ruolo maieutico anche nei confronti  delle coscienze  attraverso questa operazione culturale di memoria ricordando il filosofo Socrate. Fra gli interventi attesi  quello del soprintendente di Caltanissetta Lorenzo Guzzardi che ha presentato una rassegna delle evidenze archeologiche relative alla presenza ebraica sul territorio a partire dal IV secolo d.C. ampiamente diffuse in tutto il territorio netino ed a Noto Antica in particolare con la necropoli giudaica del Carciofo. “Il territorio di Noto- ha affermato Guzzardi- presenta la più alta densità di testimonianze ebraiche di tutta la Sicilia”.
E’ stato poi compito di Angela Scandaliato, fra i maggiori esperti della Sicilia giudaica , che ha affrontato con dati archivistici il tema centrale della presenza ebraica in Sicilia ed a Noto.   Un intervento sui racconti ebreo- sefarditi a Noto a cura di Giovanni Di Maria ha preceduto l’intervento musicale con le voci e gli strumenti di Elisa Nocita e Laura Vinciguerra con coinvolgenti canti ebraici.
Il momento apicale della manifestazione è stato quello di domenica 11 a Noto Antica, dove grazie allo splendido clima primaverile ed al percorso guidato dai soci  dell’Archeoclub  una folla di visitatori, guide turistiche ed appassionati locali e non si sono mossi alla scoperta dell’antica mulattiera che dalla contrada Cugno Vasco giunge alla necropoli giudaica recentemente ripulita dai nuovi proprietari. I partecipanti  sono stati accompagnati da alcuni soci volontari dell’Archeoclub ( Luca Licitra, Eleonora Listo, Concetta Dugo, Salvo Favaloro) lungo il percorso durante il quale sono stati effettuati degli interventi teatrali che hanno reso ancora più gradevole il percorso. Le performance teatrali di Salvo Tringali e Daniele Schiavone , con interventi musicali di Sebastiano Bell’arte con la sapiente regia di Giovanni Di Maria.
“Ancora una volta un’occasione centrata per far rivivere i siti archeologici del territorio, – afferma l’assessore al turismo Francesco terranova – riuscendo a far muovere folle di visitatori in un periodo di bassa stagione, coniugando un momento di memoria per la comunità locale con la scoperta di spazi e notizie ancora inesplorati del territorio per i visitatori.  Indice che i beni culturali da costo possono trasformarsi in risorsa trainante per il nostro territorio che sembra destinato a crescere sempre più come destinazione turistica”.
L’appuntamento annuale dell’11 gennaio è per  l’Archeoclub di Noto  la sveglia regolare per  proseguire il percorso  di animazione, di ricerca e di valorizzazione delle risorse archeologiche e di quelle umane del territorio.

Emanuela Volcan

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