Cultura

Noto, è nata l’Associazione Culturale “Salvatore Zuppardo”

“Nessuno muore se vive nel cuore di chi resta”, una frase che in maniera calzante ci racconta del sabato pomeriggio all’ex Convitto Ragusa di Noto, dove la famiglia di Salvatore Zuppardo, dipendente comunale morto prematuramente lo scorso anno, ha presentato l’omonima Associazione. Nata proprio con lo scopo di onorare e mantenere viva la memoria dell’indimenticato marito, papà, amico e collega, attraverso un sodalizio con finalità di natura educativa, culturale e ricreativa. “L’Associazione Culturale Salvatore Zuppardo – spiega il Presidente Corrado Zuppardo, figlio di Salvatore- pone alla base della propria attività la tutela, la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico-culturale, turistico, storico e naturalistico del Val di Noto, la promozione della cultura della legalità, la tutela del diritto alla salute, la valorizzazione del patrimonio eno-gastronomico del Val di Noto, il sostegno a categorie di persone più svantaggiate e bisognose, che necessitano di assistenza, supporto o aiuti materiali”. Senza dubbio scopi importanti, ma assolutamente all’altezza del nome che porta. Chi ha avuto l’opportunità di conoscere Salvatore Zuppardo sa del suo spessore umano e professionale, impossibile da dimenticare. Non a caso nel  salone conferenze sabato pomeriggio si respirava una grande partecipazione emotiva dei presenti che ha fatto vibrare le corde più intime di tutti. E rappresentate dalla forte commozione proprio del Sindaco Corrado Bonfanti, che lo ha avuto al suo fianco negli ultimi anni proprio nel suo ufficio di Gabinetto. Tornando alla serata di sabato, dopo l’intervento del Presidente, il Coordinatore della Rete Civica della Salute Vittorio Padua ha presentato le ultime novità in tema di salute dando un primo saggio di quello che sarà l’impegno e la presenza sul territorio, dell’Associazione, non prima di aver espresso un proprio ricordo di Salvatore Zuppardo: “Il tema della Salute e del diritto che ogni individuo come cittadino vanta, è assai importante. In Sicilia, entrando nella questione prettamente ospedaliera, la legge del 2009 riordina l’attività sanitaria secondo le cosiddette reti che hanno visto accorpato in un unico presidio i nosocomi di Avola e Noto. E voglio sottolineare l’impegno del Sindaco a che l ‘ospedale di Noto fosse di primo livello e non di comunità,  portando avanti con determinazone giuste rivendicazioni per un territorio che merita attenzioni e servizi. E insieme con la Rete Civica della Salute si sta seguendo in maniera capillare tutto l’iter, anzi restiamo a disposizione dell’Associazione qualora in futuro si volesse approfondire maggiormente il tema che in questa occasione stiamo soltanto accennando. Colgo l’occasione per fare il mio “in bocca al lupo” alla neonata Associazione”. Proprio questo lo scopo dell’Associazione Salvatore Zuppardo, affrontare le questioni, promuovere e tutelare aspetti della vita del cittadino, organizzando seminari, convegni, conferenze, proiezioni di film, dibattiti, lezioni, mostre e manifestazioni di interesse storico e culturale atte a salvaguardare il patrimonio delle tradizioni locali ed ancora promuovere l’artigianato locale, proporre corsi di dialetto, di arte, di artigianato, di cucina, di creazioni artistiche legate alla tradizione del territorio del Val di Noto, pubblicare riviste, depliant e altri materiali a scopo divulgativo. Oltre ad essere in continuo e costante dialogo con tutte le associazioni del territorio. Infine la parola è passata al Sindaco Corrado Bonfanti, che con la voce rotta dall’emozione ha voluto innanzitutto esprimere un plauso all’iniziativa: “Vi siete assunti una responsabilità molto grande intitolando l’Associazione al suo nome, ma è molto importante quello che state facendo. Non bisogna dimenticare, e bisogna vivere metabolizzando nel tempo un’assenza pesante; quindi l’associazione si deve impegnare con serietà e professionalità perché cosi faceva lui. Il ruolo che l’associazionismo deve svolgere al servizio della comunità, una comunità che però troppo spesso tributa il giusto riconoscimento alle persone quando queste non ci sono più. Lavorando con lui ne ho percepito il profondo equilibrio, la sua grande onestà che si scontrava talvolta con questa mancanza di riconoscimento. Mi sarebbe piaciuto che questo riconoscimento lo avesse avuto anche in vita; per cui vi auguro che quanto da lui fatto sia d’esempio e che l’Associazione possa davvero far rivivere la sua figura e il suo esempio, quello che è stato Salvatore Zuppardo”.
Emanuela Volcan

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