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Omicidio Scarso, i periti: “Nesso causale tra le ustioni e la morte dell’ottuagenario”

C’è un nesso di causalità tra l’aggressione con il fuoco e la morte di Pippo Scarso, l’ottuagenario ucciso la sera del primo ottobre da due giovani che fecero irruzione nella sua abitazione. Lo ha stabilito la perizia eseguita dai consulenti della Procura, Giuseppe Ragazzi e Mariagrazia Tumino.

L’esito della perizi è stata consegnata al pm Andrea Palmieri che sta coordinando le indagini sulla morte assurda dell’anziano. I due periti scrivono testualmente: “la causa del decesso di Giuseppe Scarso è da ricondurre a un arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a shock settico e mods da grave infezione polmonare in paziente con ustioni di secondo e terzo grado sul 15-20% della superficie corporea”.

I periti non hanno, quindi, ravvisato alcuna responsabilità nei medici del pronto soccorso dell’ospedale Umberto primo, e considerano  nei giusti tempi il trasferimento del paziente all’ospedale Cannizzaro di Catania. I due periti concludono la consulenza sostenendo che “le ustioni riportate da Scarso, compatibili con la dinamica dell’accaduto per come prospettata dagli investigatori, rappresentano il primum movens del continuum patologico da cui è scaturita poi la malattia da ustione, il grave quadro infettivo, soprattutto di tipo polmonare. Non si può non ammettersi, dunque, l’esistenza di un nesso causale tra le ustioni e il decesso”.

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