Primo Piano

Operazione antidroga “Aretusa”: inflitte quattro condanne

Si è chiuso con la condanna di tutti e quattro gli imputati il processo scaturito dall’operazione antidroga, denominata Aretusa, che si è celebrato con il rito abbreviato. Il gup del tribunale di Catania, Carlo Alberto Cannella, ha accolto in buona sostanza le richieste avanzate dal pm della Dda, Alessandro La Rosa condannando Gaetano Urso a 13 anni e mezzo di reclusione. Ha inflitto la pena di 7 anni a Salvatore Cannata, 6 anni a Emanuele Scattamaglia (assolto per il traffico di stupefacenti) mentre ha irrogato la condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione per Salvatrice Steno.

Il gup Cannella ha emesso sentenza di non punibilità per il collaboratore di giustizia il 43enne Luigi Cavarra, per morte del reo. I quattro imputati erano stati coinvolti nell’operazione portata a termine dai carabinieri del nucleo investigativo e dai poliziotti della squadra mobile il 20 aprile dello scorso anno.

L’inchiesta “Aretusa”, aveva portato alla luce un business nel settore degli stupefacenti gestito dalla cosca Bottaro-Attanasio. La complessa attività investigativa, oltre che dell’apporto di collaboratori di giustizia, ha svelato l’operatività del clan che riesce a mantenere il controllo di una rilevante parte del traffico organizzato di stupefacenti effettuato nelle varie zone della città.

Erano 3 le organizzazioni che, a giudizio degli inquirenti, facevano riferimento rispettivamente a Cavarra, Urso e Satornino, per i quali è stato riconosciuto il ruolo direttivo. In relazione all’organizzazione diretta da Cavarra, la procura distrettuale antimafia ha riconosciuto anche la sussistenza dell’aggravante di aver agito con metodo mafioso per agevolare il clan Bottaro-Attanasio, cui era destinata parte dei proventi illeciti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *