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Porto di Augusta, quel sistema anomalo degli appalti

L’inchiesta della Procura di Siracusa denominata “Port utility”, per la quale il gip del tribunale ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’imprenditore Gaetano Nunzio Miceli, è scaturita dalla denuncia , presentata nel febbraio 2015 dal responsabile dell’ufficio affari generali dell’autorità portuale di Augusta.

Nella denuncia si faceva riferimento a numerose anomalie riscontrate nelle procedure di selezione delle ditte aggiudicatarie degli appalti per i progetti di ampliamento e ammodernamento del porto commerciale megarese, finanziati con fondi Pon.

Tre i bandi di gara su cui era stata chiesta l’attenzione della Procura di Siracusa e s’inquadravano nell’acquisizione di aree necessarie per l’ampliamento dei piazzali attrezzati per la realizzazione di nuovi spazi insieme all’adeguamento di una banchina d’attracco per le navi porta container per un valore complessivo di 119 milioni di euro.

Le indagini della guardia di finanza hanno fatto emergere che uno dei componenti della commissione di gara sarebbe stato corrotto da Miceli. Secondo gli inquirenti, il commissario in questione avrebbe intascato una prima tanche camuffata con una consulenza tecnica. Le perquisizioni nell’isola di Malta hanno confermato l’esistenza di una serie di bonifici a favore di una società maltese. Il commissario di gara, interrogato, ha ammesso in parte le proprie responsabilità.

C. A.

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