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Priolo, gestione Ias: spuntano nuovi competitor tra dossier, gara d’appalto e affidamento in house

Nell’ultimo Cda dell’Ias di Priolo, nessuna novità rispetto alla posizione dell’Irsap che vuole pubblicare un bando di gara finalizzato all’affidamento del depuratore consortile a soggetti privati, scombinando l’attuale assetto pubblico-privato. La prossima riunione è stata fissata per il giorno 12 ottobre.

Intanto, la convenzione tra l’Ias e la Regione scade oggi 30 settembre; ma da fonti dell’Irsap arriva la notizia che sarà rinnovata per un tempo strettamente necessario (forse sei mesi) alla definizione della questione insorta sulle sorti della gestione del depuratore consortile di Priolo. Ma i dipendenti dell’Ias non ci stanno e attraverso i rappresentanti sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e si sono rivolti al prefetto di Siracusa Giuseppe Castaldo. Con una lettera, inviata anche ai sindaci dei comuni di Priolo e di Melilli, al presidente dell’Ias, Maria Grazia Brandara e ai rappresentanti dei soci privati dell’azienda, che sono le industrie del petrolchimico, vogliono sapere le sorti del proprio destino.

Il direttorio dell’Irsap vorrebbe cambiare lo stato attuale della gestione pubblica-privata dell’Ias, attraverso l’appello pubblico di una gara d’appalto. Negli ambienti della politica regionale, si parla con insistenza di un’operazione che vedrebbe già interessati alcuni gruppi imprenditoriali consorziati che vorrebbero conquistare il controllo dell’impianto dell’Ias per ammodernarlo e ampliarlo con ingenti investimenti e l’installazioni di apparati di nuova generazione destinati al trattamento di svariati tipi di rifiuti. Una sorta di piattaforma per lo smaltimento di scarti speciali provenienti dalle industrie ma anche da siti ospedalieri, percolato delle discariche dei rifiuti urbani e industriali e altri ancora non ben identificati. Insomma, un sito per il trattamento allargato dei rifiuti, sulla vecchia linea dei governi regionali guidati da Cuffaro e Lombardo, per la costruzione d’inceneritori e trattamento completo del ciclo dei rifiuti d’ogni genere e natura in Sicilia, sulla scia della fallita realizzazione della piattaforma dei rifiuti Oikothen ad Augusta.

Per la continuazione della gestione dell’Ias, si sono formulate due linee di pensiero: la politica, che insiste sulla continuazione della vecchia formula mista pubblico-privato in convenzione con la Regione, magari rivista; l’altra vuole invece cambiare radicalmente le vecchie regole, con l’affidamento attraverso una gara ad evidenza pubblica a privati imprenditori, magari ancora consorziati. E intanto pesa come un macigno nella trattativa delle parti in causa, in cui insiste un vecchio contenzioso economico tra la Regione e l’Ias; quest’ultima è in debito con l’ex Consorzio Asi e con l’Irsap per milioni di euro. Una questione mai sanata in cui è più volte intervenuto l’onorevole Enzo Vinciullo, nella qualità di presidente della Commissione Bilancio All’Ars, reclamando il credito vantato dalla Regione Siciliana, ma la risposta dell’Ias è stata sempre il silenzio.

L’ultimo Cda dell’Ias di pochi giorni fa si è concluso con un nulla di fatto, ma con la presenza dei legali dell’Irsap che hanno spiegato alcuni passaggi cruciali sulla volontà dell’Irsap di voler, nella sostanza, privatizzare la gestione del depuratore consortile di Priolo; ma una serie di mozioni verbali e contrasti sono saltati fuori con tanti poco chiare tesi e pareri che hanno lasciato intendere che sulla vicenda sarà scontro, oltre che politico, anche giudiziario. Le novità trapelate parlerebbero della notifica della volontà da parte di alcuni competitor interessati alla partecipazione del bando di gara pubblica per l’acquisizione del controllo e della gestione dell’impianto per la depurazione civile e industriale.

In previsione di ciò, l’Ias dal canto suo ha legittimato la posizione attraverso l’iscrizione in istruttoria all’Anac di società in house, e chiederà alla Regione l’affidamento in tal senso. Ipotesi in cui il committente pubblico, derogando al principio di carattere generale dell’evidenza pubblica, in luogo di procedere all’affidamento all’esterno di determinate prestazioni, provvede in proprio, e cioè all’interno, all’esecuzione delle stesse attribuendo l’appalto o il servizio di cui trattatasi a entità giuridica di diritto pubblico mediante il sistema dell’affidamento diretto in house providing, ossia senza gara. Negli affidamenti in house non vi è il coinvolgimento degli operatori economici nell’esercizio dell’attività della Pubblica Amministrazione, per cui le regole sulla concorrenza, applicabili agli appalti pubblici e agli affidamenti dei pubblici servizi a terzi, non vengono in rilievo. Si tratta di un modello organizzativo in cui la P.A. provvede da sé al perseguimento degli scopi pubblici quale manifestazione del potere di auto-organizzazione e del più generale principio comunitario di autonomia istituzionale.

Intanto, quello che desta preoccupazione generale, di sindacati, addetti ai lavori e dirigenti Ias e Irsap, è lo stato in cui versano gli impianti del depuratore consortile di Priolo. Per gli stessi tecnici, richiedono interventi strutturali, come la copertura delle vasche di accumulo, la sistemazione dell’impianto deodorizzazione mai entrato in funzione, ma anche della manutenzione straordinaria. Ma sullo stato degli impianti, alcuni veterani del Cda, addetti ai lavori per tanto tempo, così come alcuni vecchi tecnici, parlerebbero di una situazione fuori controllo, di dossier formalizzati nel tempo per lo stato in cui si troverebbero gli impianti e il sospetto di alcune mancanze sia negli impianti sia nelle vasche di accumulo che creerebbero inquinamento e tenute semplicemente sotto osservazione. Se il fatto fosse vero, si tratterebbe d’inquinamento grave all’ambiente circostante, dove sta già indagando da qualche tempo la Procura della Repubblica di Siracusa. Nel mirino dei Pm ci sarebbero le tematiche e lo stato dello smaltimento di fanghi e dei reflui dei depuratori che insistono nel territorio siracusano, compreso il comune di Augusta che scarica direttamente in mare i suoi reflui fognari.

Concetto Alota

 

 

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