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Siracusa, il sindacato rilancia l’unità per il 2016

CGIL, CISL e UIL serrano le fila ed aprono insieme una straordinaria, e per certi versi inedita, stagione di vertenzialità unitaria. È questo l’elemento dirompente per il 2016 che scuote il torpore e la stagnazione di un contesto territoriale profondamente aggredito da un anno appena trascorso segnato da una crisi occupazionale e sociale senza precedenti. Alla coesione ritrovata a livello nazionale sul rinnovo dei contratti nazionali e sulla modifica della Legge Fornero sulle pensioni, si è aggiunta forte condivisione a livello territoriale sancita dalla iniziativa unitaria del 31 ottobre scorso in largo XXV luglio.

«La parola d’ordine unitaria per il 2016 – come ribadito, questa mattina in conferenza stampa, dai tre segretari generali di Cgil Cisl Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, – è Lavoro, coniugato con la ripresa dei Diritti e il rilancio della dignità dei lavoratori e dei cittadini.»

Le emorragie occupazionali subite nel corso del 2015, la cifra stratosferica certificata di oltre 100.000 disoccupati in provincia a cui si aggiungono nel 2015 oltre 30.000 lavoratori che hanno vissuto di ammortizzatori sociali per i quali il 2016 segna un angosciante termine, l’impoverimento relativo ed assoluto di larghe fette di popolazione siracusana, la disperazione palpabile di chi ha perso il lavoro e la mattanza sociale di giovani siracusani, oltre il 58%, che il lavoro non lo hanno mai conosciuto e che abbandonano anche la speranza di costruirsi un futuro, rinnovano la capacità reattiva di un sindacato unitario capace di ritrovare le ragioni condivise per coagulare insieme le legittime proteste e avanzare le possibili soluzioni.

«Il nostro territorio – hanno aggiunto i tre segretari – precipita sempre più in basso con il 25% di disoccupazione, con il triste primato in Sicilia in termini di infortuni sul lavoro, certificato dall’INAIL, e con il novantesimo posto di Siracusa nella classifica stilata da “il sole 24 ore” sulla qualità della vita.

Si allarga la fascia di povertà e si abbassa il livello di sicurezza nel lavoro e di vivibilità delle nostre comunità.»

La pesante eredità dell’anno appena trascorso lascia irrisolte un lungo elenco di vertenze aperte: Formazione professionale, Forestali, Siteco, Siracusa Risorse, ex Provincia Regionale, Precari ATA, ex Sai 8, Garanzia Giovani, Lsu/Asu, lavoratori della grande e piccola distribuzione, dismissione dell’Eni; persiste e si aggrava la crisi del settore edilizio, metalmeccanico ed agroalimentare. E ancora, sono irrisolte le grandi questioni del risanamento ambientale e della bonifica dell’area industriale, del rilancio delle infrastrutturazione materiali e immateriali, del potenziamento di un sistema sanitario di qualità e di un welfare che guardi con attenzione alle fasce più deboli della popolazione.

«Siamo, insomma, davanti ad uno slabbramento del nostro vivere civile che impone una serie di riflessioni alte sulle cause strutturali della crisi e sui rimedi profondi da perseguire. – hanno incalzato Zappulla, Sanzaro e Munafò – Tutta l’opinione pubblica è affamata di una politica alta, di prospettiva, impregnata di convinzioni profonde, di una politica di relazione e di confronto con le forze sociali e che esca da dissidi personalistici, da insofferenze caratteriali, da posizionamenti congressuali e che guardi con determinazione al riscatto di una comunità profondamente ferita nella dignità civile. In una parola, occorre arrestare l’attuale progressiva svalorizzazione del Lavoro, ridare significato etico, sociale e costituzionale al lavoro e ricollocare il lavoro al centro della narrazione collettiva del nostro territorio.»

Oggi chi perde il lavoro non ha perso solo la dignità di cittadino ma è facile preda dell’abbrutimento ed è solo, accerchiato dal diffuso cinismo delle banche, dei direttori aziendali, delle borse che brindano ai licenziamenti. «Eppure la nostra provincia – hanno continuato i segretari di Cgil Cisl Uil – possiede tutte le condizioni per uscire fuori dal perdurare di una crisi socio-economica di tale proporzione: un’agricoltura d’eccellenza che tutto il mondo ci invidia, un insediamento industriale e metalmeccanico tra i più importanti d’Europa, un patrimonio culturale ed architettonico di grande attrazione turistica.

Di fronte a questo scenario CGIL, CISL e UIL, in un’ottica di alleanze e condivisione con fette sempre più ampie di popolazione, faranno sentire con forza e determinazione sempre crescenti la loro voce, innalzando il livello della mobilitazione unitaria e del confronto con le istituzioni, le imprese e la politica fino ad ottenere risposte certe ed esigibili. «Occorre un sussulto di lucidità collettiva. Noi, con coraggio, abbiamo iniziato.»

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