Se te lo fossi perso

Siracusa. Tre strade bloccate per 20 bancarelle: la “Fiera del Sacro Cuore” tra sacro e profano e…

Una ventina di bancarelle di ambulanti sparsi nel raggio di tre isolati hanno bloccato gli abitanti della piazzetta della chiesa del Sacro Cuore, di un tratto del viale Zecchino, delle vie Antonello da Messina e Andrea Palma, mandando in tilt per il doppio senso di marcia gli automobilisti non abituati nella via Antonello da Messina, con il rischio reale d’incidenti rilevanti frontali. Una fiera quella chiamata impropriamente del “Sacro Cuore” che ormai ha raggiunto livelli insopportabili per gli abitanti della zona costretti a subire le angherie di commercianti arroganti e prepotenti che bivaccano alla selvaggia nei tendoni o nei camion, o dei giostrai che piazzano pericolosamente le loro giostre a ridosso delle case con tanto di autorizzazione, ma con i pericoli a vista senza che nessuno è mai intervenuto. Fili elettrici che scorrono sui marciapiedi e sulla strada, con allacci volanti e pericolosi alla rete elettrica alla meglio e in maniera, il più delle volte, abusiva nell’indifferenza generale di passanti e delle forze dell’ordine. Negli spazi pubblici messi a disposizione dal comune di Siracusa regna l’anarchia. Già lo scorso anno una sparatoria con ben cinque colpi di pistola in pieno giorno che colpirono e ferirono un ambulante nell’indifferenza generale.

Di contro, si vuole spacciare come un evento religioso quello che invece è solamente un fatto politico-elettorale, visto l’interesse mostrati più volte da parte dei rappresentanti della politica del quartiere. Dalla Chiesa nessun commento, ed anzi si pretende di “non disturbare”, perché è una cosa che si ripete da anni. Una cosa è la tradizionale processione religiosa, altra cosa è una casba con sudiciume e spazzatura, rumori molesti e atti di arroganza verso le famiglie dove ci sono donne e bambini. Ma anche in altre zone della città prima si ripeteva l’evento mistico fiera-religione, fino a quando non si sono rivedute le legittimità della civile convivenza e sono finite: come a Santa Panagia e in altre strade.

Forse è arrivato davvero il momento di sospendere questa ricorrenza-fiera tra il sacro e il profano e lasciare solamente la funzione religiosa che è poi il vero interesse degli abitanti della zona, per la sola considerazione che ogni anno il numero dei commercianti ambulanti d’ogni mercanzia si sono affievoliti, fino a ridursi a circa venti nel totale, come ieri, mentre invece anni or sono le strade erano piene. I tempi passano e le usanze cambiano. Poche le persone presenti tra i negozi ambulanti e le giostre per i ragazzi. Dopo le lamentele, infatti, ieri sera verso le dieci, molti commercianti hanno smontato le bancarelle anzi tempo e sono andati via.

I responsabili delle istituzioni a tutti i livelli valutino bene i rischi e i pericoli, i disagi i costi e i benefici e il danno per i residenti, oltre al senso morale e sociale per i furti di energia elettrica che la nostra sub-cultura lascia passare inosservati, mentre non abbiamo avuto nessuna pietà per i poveri disoccupati che sono stati denunciati solo per aver cercato di sopravvivere allacciandosi alla rete elettrica o a quella idrica.  

E volendo forzare la mano sulla posizione dell’aspetto cattolico-religioso, il Vangelo di Matteo (11) ci viene incontro per capire la ripetizione di un evento storico che fa discutere a distanza di duemila anni: (…) “Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio (Gesù), si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».
Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».

Concetto Alota

 

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