Attualità

Pachino, disagio giovanile: la polizia incontragli studenti

Il Dirigente del Commissariato di Pachino, Paolo Arena, ha svolto un incontro presso la sede distaccata dell’Istituto M. Bartolo, in via Fiume, sulle tematiche: disagio giovanile, uso di armi improprie, l’illusione del branco, responsabilità penali minorili. l’identità dell’adolescente, è mutata nel corso degli ultimi anni con l’avvento della società di massa, della cultura dei media, del mutamento dei valori sociali.

L’adolescente è dentro una fase della vita che si è fatta più inquieta, più carica di tensioni e di rischi, carica di malessere ed incertezze il che provoca disagio espresso in tutte le forme, nel ribellismo, nell’autolesionismo, nel vivere al limite le esperienze della vita (sfide coi motorini, abuso di alcol, droghe etc). I giovani sono costantemente alla ricerca del senso della vita, hanno bisogno di attenzione, di relazione:non trovando interlocutori si chiudono in se stessi, cercando al di fuori della famiglia e della scuola la risoluzione ai loro problemi: annegando nell’alcool, nella droga, nella violenza fine a se stessa anche con il preoccupante uso di armi improprie quali coltelli, fionde, bastoni riscontrato in alcuni casi. Il disagio non compreso, sfocia nel c.d bullismo e cyber bullismo, prendendo di mira e schernendo prede deboli e indifese, specie in ambito studentesco, ricorrendo anche all’uso patologico e distorto dei social network ed in primis di  Facebook.

Il Dirigente del Commissariato, ha informato gli studenti che degli atti compiuti sono responsabili penalmente i giovani stessi che abbiano conseguito i 14 anni, ma anche i genitori per i danni provocati dai figli a terzi e la stessa scuola che ha l’obbligo di vigilare sulle loro condotte creando uffici ad hoc come i consultori con un team di esperti, psicologi, mediatori, rappresentanti dei genitori: più di tutto i giovani hanno bisogno di ascolto e di recupero dell’autostima e su questo occorre puntare. L’ultima battuta è stata dedicata all’illusione del “cosiddetto branco” che spesso sostiene le scelte del violento: il branco è visto come un qualcosa di positivo, una valvola di sfogo alle frustrazioni, lo scudo protettivo del bullo: molti tendono ad allinearsi col più forte perché assicura protezione e perché, comunque sia, è sempre meglio non avere come nemico. Il capro espiatorio è un soggetto emarginato, isolato, poco capace di difendersi, più timido o ingenuo in modo da conseguire un successo facile.

Occorre invece riportare i giovani alla bellezza del decidere secondo la propria testa senza i ceppi oscuri del branco, che inevitabilmente li conduce in cattive acque. Il saluto finale: “Carpe diem, ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita, osate cambiare, scegliete nuove strade da percorrere”- ricordando le parole di un film indimenticabile che ha formato tante generazioni: L’Attimo fuggente. L’importante percorso formativo avviato da questo Commissariato in questi anni ha la grande ambizione di prevenire al massimo i fenomeni criminosi educando alla legalità i più giovani. Tale progetto, riveste per il Commissariato un’importanza speciale , maggiore dell’attività di repressione che viene esercitata ogni giorno e costituisce un nuovo indirizzo da percorrere senza soluzione di continuità anche in avvenire, un nuovo modo di fare Polizia più al passo coi tempi e più a contatto coi giovani. Circa 40 gli incontri svolti dalla Polizia di Stato di Pachino coi giovani studenti negli ultimi quattro anni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *