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Accorpamento camere di commercio Siracusa, Ragusa e Catania e il gioco delle tre carte…

In un’epoca che nega l’esistenza della verità incontrovertibile i rapporti tra gli essere umani sono regolati dalla paura o dalla necessità e non più dagli alti valori della vita, come la parola data, l’onore e la correttezza verso la collettività, il bene comune, il prossimo. I “lobelliani” si “pentono” di aver contribuito all’accorpamento delle camere di commercio di Siracusa, Ragusa e Catania e dichiarano forfait. Ora vogliono ritornare indietro e come nel gioco delle tre cominciano a intrecciare le necessarie “distrazioni” delle varie posizioni nel disperato tentativo di annullare tutto. Il conto di Ivan Lo Bello & Company non torna più dopo l’intervento della magistratura inquirente e gli avvisi di garanzia a raffica di tanti uomini alleati nel “gruppone” con le possibili implicazioni giudiziarie e le carriere distrutte. Si rischia di perdere il potere. Tutto. Meglio ritornare indietro. Rimanere nel “piccolo mondo” siracusano per ricominciare d’accapo.

Ed ecco suonare il richiamo delle truppe cammellate per tentare a tutti i costi di recuperare la posizione. E non importa se da anni si porta avanti a squarciagola e con entusiasmo l’accorpamento delle camere di commercio d’Italia a tutti i costi perché un buon affare per l’economia. Necessità obbliga “legge”.

Gli interessi personali sono più importanti. Non è più conveniente, mentre nel 2014 si contribuiva con impegno alla creazione del Distretto del Sud Est. L’ex vice presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Pippo Gianninoto (uno dei “delfini” del “caput mundi” Ivan Lo Bello) definisce quel Protocollo “una grande opportunità storica per questo territorio della Sicilia. Quest’area vasta, rappresentata dalle province di Siracusa, Catania e Ragusa, potrà dimostrare di essere capace di valorizzare tutti i contesti che vi sono presenti, dai beni culturali, all’industria, all’agricoltura trasformata e nello stesso tempo attrattore d’investimenti privati anche esteri”. Ora per Gianninoto, che guida la ribellione contro l’unificazione da lui operata, chiede di strappare tutto, annullare ogni cosa. Ritornare al passato. Allora non era vero niente. Tutta demagogia e strategia politica.

Una lunga relazione illustrativa al consiglio generale della Camere di commercio di Siracusa nel febbraio del 2015 sigilla la convenienza dell’unione che fa la forza. Un’analisi logica che convince tutti ad accettare il programma ambizioso; segue la delibera del consiglio generale in data 21 febbraio del 2015 per dare il via all’unione con Catania e Ragusa.

Il 17 giugno del 2016 arriva la proposta di revoca. La stessa assemblea, con il solo voto contrario di Sandro Romano di Confcommercio Siracusa e di Michele Marchese di “Casa-Artigiani”, assente tatticamente Ivan Lo Bello, dispone la revoca della delibera n° 1 del 21 febbraio del 2015 e si dichiara contraria all’accorpamento dei tre enti del sud est, con delle motivazioni sibilline, prontamente trasmessa al Ministero dello Sviluppo Economico a firma di Ivan Lo Bello e del segretario generale dell’Ente .

Lo stesso Ministero, nel mese di luglio scorso con una lunga e documentata relazione esprime parere contrario alla richiesta di bloccare l’accorpamento della camera di commercio di Siracusa con Catania e Ragusa. Scrive, tra le altre cose il Ministero dello sviluppo economico, che il procedimento di accorpamento delle tre camere di commercio interessate è stato proposto “volontariamente” dalle medesime, ai sensi dell’art. 1 comma cinque della legge 29 dicembre 1993 n. 580, e successive modificazioni, e costituisce nei fatti un’opportuna anticipazione di uno degli aspetti del processo di riforma avviato dal Governo, in accordo proprio con tutti i rappresentanti di categoria e la politica, nessuno escluso.

Infine, si tenta di condizionare anche l’operato del Collegio appena nominato che dovrà effettuare la “supervisione” delle procedure ordinate alla correttezza delle operazioni elettorali e la legittima costituzione delle Camere di commercio del Sud Est siciliano.

Ma a Siracusa l’attività di disturbo è accelerata dalla proposta della discussione in consiglio comunale, presentata dal “multicasaccato” consigliere Gaetano Firenze passato da poco nel Pd sotto l’ala politica di Bruno Marziano, con il tentativo di aumentare il peso del no all’accorpamento delle tre camere di commercio che era il fiore all’occhiello di Ivan Lo Bello e dei suoi compagni, mentre ora è il mostro da distruggere. Ma in tutta questa querelle insiste l’inchiesta da parte del pubblico ministero della Dda di Catania, Pasquale Pacifico, che sta indagando a tappeto su tutte le tematiche che insistono sia sulla Sac Spa che gestisce l’aeroporto di Catania, così come le strane manovre per l’accorpamento delle camere di commercio che ora si vuole di nuovo separare; come dire: intrichi per unirli e intrecci per dividerli.

Concetto Alota    

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