Se te lo fossi perso

AL MINISTERO SIGLATA SENZA LA CGIL UN’INTESA SU ENI-VERSALIS, Sinistra Futura Sicilia e Siracusa

“confermiamo la nostra contrarietà perché ha le sembianze di un progetto   industriale ma il volto di un  piano di smobilitazione”

Dall’incontro del 10 marzo scorso non è emersa nessuna sostanziale novità, l’Eni ha confermato la sua volontà di abbandonare la chimica di base e chiudere l’etilene a Priolo già nel 2025 per un nuovo investimento da realizzare nel prossimi anni con troppo generiche rassicurazioni sulle garanzie occupazionali.

Il Governo Nazionale e regionale condividono una scelta che impoverisce il sistema competitivo del Paese senza un vero progetto di transizione ambientale ed energetica.

Quanto alle garanzie occupazionali c’è da chiedersi come si realizzeranno concretamente. A Ragusa, infatti, ci sono solo vaghe rassicurazioni mentre a Priolo si dicono solo numeri e peraltro solo dei lavoratori diretti impegnati nell’impianto.

E il sistema integrato che tiene competitivo il nostro sistema industriale negli ultimi 20 anni che fine farà? come saranno tutelati i lavoratori diretti? mentre i lavoratori dell’indotto rischiano di diventare ancora una volta figli di un dio minore, dimenticando incomprensibilmente che il saldo occupazionale finale rischia di consegnare un risultato pesantemente negativo per tutti e per le categorie dell’indotto una vera e propria macelleria sociale.

Comprendiamo che nelle trattative, delicate peraltro come queste, si cerca il punto massimo di mediazione ma da quel che leggiamo e apprendiamo qui è troppo basso per essere condiviso  perché continuano a mancare le garanzie e i contenuti fondamentali: il progetto di transizione energetica, ambientale e industriale con le risorse certe, tempi definiti per realizzare gli investimenti , la garanzia vera dei livelli occupazionali per i diretti e per l’indotto per non perdere neanche un lavoratore.

E se è vero che la prevista chiusura del cracking di Brindisi, impianto gemello di quello di Priolo, è stata sospesa dovrebbe suonare come un allarme gigantesco rispetto alle vere scelte dell’Eni e del governo. In buona sostanza si potrebbe rischiare che a chiudere sia solo Priolo e la presenza di Ragusa.

Nel rispetto dei ruoli di ognuno e delle organizzazioni sindacali pensiamo indispensabile nell’interesse del territorio, dell’economia, dell’ambiente, del lavoro di questa nostra Sicilia che quel testo venga ridefinito per offrire le giuste e indispensabili garanzie.

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