CronacaL'OpinionePoliticaPrimo Piano

Amministrative di Giugno e il sindaco che vorrei…

 

Il sindaco di Avola, Luca Cannata.

Premetto di non conoscerlo personalmente, ma le notizie all’unisono sul sindaco di Avola, Luca Cannata, sono che è riuscito a rivoluzionare il municipio, rivoltandolo come un calzino. Ha semplicemente galvanizzato dirigenti, funzionari e semplici impiegati in un lavoro di gruppo, in cui ognuno ha un compito assegnato, con l’obiettivo di catturare più contributi messi in campo dall’Unione europea possibili e finalizzati all’impegno in opere pubbliche, progetti di ristrutturazioni, innovazione tecnologica e tutto quello che è stato messo a disposizione dall’Unione europea. È considerato, nell’immaginario collettivo, il sindaco che ogni cittadino vorrebbe a capo dell’amministrazione della città, dove vive e lavora.

Il cacio sui maccheroni arriva nella considerazione che il prossimo 10 giugno si svolgeranno le elezioni amministrative che interessano molte città, Siracusa e Priolo comprese. L’elezione del primo cittadino è sempre un momento importantissimo per la vita e per il futuro di una comunità, anche perché oggi il sindaco ha poteri enormi. Infatti, il sindaco è l’organo monocratico a capo del governo di un Comune, responsabile dell’amministrazione e del funzionamento dei servizi e degli uffici, nomina gli assessori, e i responsabili degli uffici e dei servizi; attribuisce e definisce gli incarichi dirigenziali e quelli di collaborazione esterna. Questa enorme, progressiva, concentrazione di potere, ha finito per cambiare la stessa figura dei sindaci che oltre a monopolizzare legalmente il potere d’indirizzo politico hanno finito per diventare anche i vertici di fatto del sistema politico dei partiti nel territorio amministrato. Tra le tante caratteristiche che dovrebbe avere un buon sindaco, sicuramente la principale è di sapere ascoltare la voce del popolo e di migliorarne i subordini per una vita dignitosa, nel senso economico, sociale e politico. È un buon sindaco chi riesce a governare la città che amministra pensando sempre di salvaguardare il bene comune e non gli “equilibri politici” della sua maggioranza e gli interessi delle lobby organizzate al fine di rubare i soldi pubblici; avere il coraggio e l’onestà intellettuale di prendere decisioni impopolari per il bene della sua gente. Nella buona sostanza risolutezza, comando, trasparenza, onestà, capacità di ascoltare e di coinvolgere la società civile nel suo insieme, al fine di raggiungere l’obiettivo prefissato.

Orbene, detto ciò, ciascun cittadino-elettore deve scegliere nella logica di un interesse collettivo, e non, invece, in base alle promesse elettorali impossibili. Il fallimento o la riuscita di n progetto politico per la comunità in cui si vive, passa attraverso la scelta oculata di chi ha le capacità necessarie, un manager politico.

Concetto Alota  

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *