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Augusta, gli studenti incontrano alcuni migranti

Modou ha vent’anni, è originario del Gambia e oggi fa il calciatore con la prima squadra dell’ “Augusta calcio a 5” e dell’Under 21 dopo essere arrivato al porto commerciale di Augusta nel 2014 con una delle navi della Marina militare impegnate nell’operazione di soccorso “Mare nostrum”.

Ibrahim, invece, senegalese, ha solo 18 anni e ha lasciato il suo paese ancora minorenne per trovare un futuro migliore. Oggi studia l’italiano, vive nei locali della “Stella Maris” e guarda al domani con più serenità. Sono solo due delle migliaia di storie di migranti minori non accompagnati arrivati ad Augusta in questi ultimi anni, che hanno raccontato la loro esperienza di accoglienza all’incontro con gli alunni del secondo istituto comprensivo “Orso Mario Corbino”, che si è svolto nella chiesa appena inaugurata di San Giuseppe Innografo, a Monte Tauro, retta da don Giuseppe Mazzotta. Gli studenti hanno ascoltato con grande attenzione e posto diverse domande ai giovani migranti, che li hanno esortati a studiare perché “solo con la conoscenza si può essere davvero liberi” e hanno potuto constatare da vicino cosa significa accoglienza. Una realtà di solidarietà che si rafforza anche ad Augusta prima con le tante famiglie affidatarie e oggi anche con la recente apertura della casa famiglia gestita dalla cooperativa “San Domenico Savio” che si trova nella zona del “Paradiso” e che ospita 12 ragazzini stranieri arrivati con i barconi della speranza.

Alcuni di loro alle prese con l’apprendimento della lingua italiana, sono stati presentati da Edith Zinno, responsabile della casa famiglia. L’incontro, inoltre, è stato arricchito anche dalle testimonianze molto sentite di Lilly Riera e Francesca Di Grande, due mamme augustane tutrici di giovani migranti arrivati senza genitori già tre anni fa. Dopo la struttura cosiddetta “scuole verdi”. Le due mamme ancora oggi continuano a seguire da vicino i loro ragazzi. Padre Mazzotta ha esortato i presenti a diffondere il sentimento dell’accoglienza e della solidarietà, ricordando che la nuova chiesa, inaugurata solo da qualche settimana fa, è stata costruita per “ritrovarci e ospitare chi ha bisogno”. Ha concluso l’incontro la dirigente scolastica dell’istituto scolastico “Corbino”, Maria Giovanna Sergi, che ha ringraziato don Mazzotta e il “Comitato 18 aprile” per il proficuo incontro. Diversi sono, infatti, i bambini e i ragazzini migranti senza genitori che studiano nei vari plessi del “Corbino”. A promuovere l’iniziativa in collaborazione con la scuola è stato il “Comitato 18 aprile”, rappresentato da Cettina Saraceno e Enzo Parisi, nato l’anno scorso sia per tenere vivo il ricordo della tragedia in mare del 18 aprile 2015 al largo della Libia, quando persero la vita almeno 700 migranti che per alimentare l’accoglienza e la solidarietà ad Augusta. Proprio oggi si celebra il secondo triste anniversario di quella tragedia e poco sembra essere cambiato.

“Abbiamo già chiesto al Governo di poter avere ad Augusta il relitto del barcone che, – hanno detto i rappresentanti del Comitato – si trova ancora all’interno della Base militare della Nato, dove l’anno scorso sono state effettuate le operazioni di recupero dei resti umani e tutti gli esami autoptici per cercare di risalire alle identità dei migranti che vi hanno perso la vita. L’idea del comitato – hanno concluso – è di collocare all’interno della chiesa all’aperto del Monte il relitto per creare un giardino della memoria. Siamo ancora in attesa delle risposte del governo e ci auguriamo di poter avere presto notizie”.

Francesco Giordano

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