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Auteri replica ad Amenta sull’agenzia di sviluppo degli iblei

“È inutile assistere a dichiarazioni di facciata e sceneggiate, qui non si tratta di remare contro ma di parlare di ciò che succede per poter migliorare. La mia non è una critica fine a sé stessa ma una visione dei fatti che mi da, purtroppo, ragione. Da anni il risultato pari a zero mi pare evidente, ma non parlo solo da consigliere comunale visto che da 20 anni opero nel settore della gestione dei beni culturali essendo io un imprenditore teatrale. Sono partito dal teatro Stabile di Catania, ho gestito 13 tra i più importanti teatri siciliani e oggi sono tra i responsabili di una delle strutture più importanti in Italia, il teatro Quirino a Roma. Non ricordo un lavoro, oltre quello politico, del presidente Amenta e la sua esperienza nel settore culturale ma sono certo che si impegnerà alle prossime elezioni amministrative a Canicattini Bagni per ricoprire nuovamente la carica di sindaco. Io sono riuscito a realizzare ciò che ho fatto con i soldi della mia famiglia, non con quelli pubblici. Ma non dico tutto questo per vanto, solo per specificare che so cosa vuol dire lavorare con la cultura e quanto l’Unione dei Comuni e l’Agenzia di sviluppo Ibleo abbia finora portato al settore: nulla. Quando sento parlare Amenta sui Comuni che da soli non vanno da nessuna parte, ovviamente parla di ciò perché gli mancano le competenze e le conoscenze. Da anni collaboro con l’europarlamentare Raffaele Stancanelli e con la commissione a Bruxelles che si occupa di progetti per la Sicilia. Non ho mai avuto il piacere di incontrarlo in Belgio, io so di par mio di aver realizzato molto grazie ai fondi europei. Non parlo solo da consigliere comunale, ma con chi lavora con la gestione dei beni culturali e non posso ascoltare o leggere vane parole. Sono a conoscenza dei vari fallimenti dell’ente e dello sperpero di denaro pubblico da parte di veri e propri carrozzoni. Per quanto riguarda l’invito a collaborare, ci sono sempre stato e sono disponibile a dare il mio contributo professionale, ma il mio auspicio è quello di vedere un reale cambio di passo che non può passare dal festeggiare tre bus turistici vecchi, spacciati per nuovi”.

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