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Autorità portuale, Augusta cede la sede a Catania

La sede dell’autorità portuale per la Sicilia Orientale sarà Catania. Niente da fare per il porto di Augusta, che era in lizza per rimanere sede di autorità portuale. Nella notte di mercoledì il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle Autorità portuali. Il provvedimento, presentato dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Marianna Madia si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intrapreso dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Viene così rivoluzionata la portualità italiana, con le nuove quindici Autorità di sistema portuale, per le quali si sarebbe adottato il criterio di stabilire i centri decisionali strategici, e quindi le sedi, nelle realtà maggiori. Ecco l’elenco delle quindici sedi, come si apprende da una slide del Governo, in cui si decideranno le linee guida e e di coordinamento dei circa cinquanta porti nazionali: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Catania, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. L’ulteriore novità riguarda l’accorpamento del porto di Messina a Gioia Tauro, lasciando quindi l’Autorità portuale per la Sicilia orientale ristretta a Catania e Augusta.

Tanti dubbi e perplessità ha suscitato questa disposizione soprattutto per quanto attiene la mancata scelta di Augusta. Il deputato regionale Ncd, Enzo Vinciullo, ha fatto notare, come la nota stampa emessa questa mattina dal Consiglio dei ministri, nel quale si confermava che le nuove quindici Autorità di sistema portuale “avranno sede nei porti definiti “core” secondo la normativa europea”.

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