La nuova biglietteria e l’ammodernamento di un locale pubblico all’interno del parco della Neapolis sono al centro dell’attenzione generale a seguito di una serie di foto che girano sui social, seguite da interrogativi, dubbi e incertezze. Il problema è stato sollevato dal comitato “Ortigia sostenibile” che, nel corpo della richiesta di accesso agli atti per la vicenda che attiene al chiosco della piazza d’armi del castello Maniace, sollecita l’intervento di Italia Nostra per sollevare il problema di quelle costruzioni e per chiedere conto e ragione alla Soprintendenza ai beni culturali e al direttore del parco archeologico sulle modalità di rilascio delle autorizzazioni.
“In questi mesi – è scritto nella missiva a firma dell’avvocato Corrado Giuliano – pervengono crescenti segnalazioni d’interventi edilizi all’interno stesso della Latomia del Paradiso, con sconcertanti opere in corso che si andranno a segnalare, eseguite nell’incuranza sia della Soprintendenza sia del direttore del Parco”.
Gli interventi edilizi cui fa riferimento Giuliano riguarda, in primis, la nuova biglietteria che sostituisce quella più piccola che era ubicata in via dell’Anfiteatro. Si tratta di una struttura di legno con un’ampia vetrata, il tetto che consente ai visitatori di ripararsi dalla pioggia o dai raggi del sole. È stata fatta realizzare dall’impresa Aditus, che gestisce la biglietteria al parco della Neapolis, per avere una biglietteria più confacente all’ambiente in cui svolge la propria funzione.
“Non comprendo per quale motivo si sia montata una polemica su una struttura che adesso può veramente dirsi biglietteria – spiega il coordinatore delle guide turistiche, Carlo Castello – si tratta di un edificio necessario perché la biglietteria di prima presentava non pochi problemi e non era confacente con il parco. Innanzitutto, era di piccole dimensioni e consentiva soltanto a un operatore di staccare i biglietti d’accesso ai monumenti. Questo provocava disagi notevoli ai visitatori, costretti a stare in fila per decine di minuti, a qualsiasi condizione meteorologica, prima di potere ammirare il nostro patrimonio archeologico. Farei sommessamente notare a chi grida allo scandalo, che qualsiasi opera o intervento siano eseguiti all’interno dell’area archeologica, è soggetto all’autorizzazione degli organi preposti, che rilasciano le concessioni soltanto se tutto sia a norma e rispondente ai criteri architettonici che il luogo impone. Peraltro, nel caso della biglietteria, il Comune non doveva rilasciare alcuna autorizzazione perché la struttura non tocca il suolo pubblico ma è arretrata rispetto al vialetto d’accesso alla Neapolis”.
La biglietteria sostituisce quella precedente mentre rimane sempre operativa quella ricavata nella Casina Cuti, in modo da salvaguardare il lavoro dei venditori di souvenir che si trovano nella medesima area. “Con la realizzazione di questa biglietteria – continua Castello – non solo abbiamo la possibilità di accelerare le operazioni del pagamento del ticket ma ci poniamo al livello delle biglietterie di siti archeologici del calibro di Agrigento, Selinunte e persino di Pompei, fornite di tornelli per favorire un graduale flusso di visitatori”.
Altro problema sollevato da più parti è costituito dagli interventi di ristrutturazione di un locale pubblico. Si sta realizzando una vetrata attraverso la quale è possibile agli avventori di godere un panorama unico come quello delle Latomie del Paradiso. Sui social girano immagini in cui si nota un cantiere con ponteggi che si arrampicano sulla roccia, in cima alla quale c’è la veranda del locale pubblico.
“In quella zona del parco – spiega Castello – una veranda è sempre esistita soltanto che prima era coperta da travi di legno, mentre adesso è a vista con tanto di vetrata da cui potere affacciarsi sulla prospicente Latomia del Paradiso. L’imprenditore privato non solo ha rimodernato la veranda ma ha dovuto sostenere altre spese per rispondere ai dettami rigidi imposti dalla direzione del parco e dalla Soprintendenza. Quest’intervento non aumenta i volumi dell’edificio perché l’imprenditore ha solo operato interventi di ristrutturazione dell’esistente. Dico di più, lo stesso privato ha messo mano al portafogli per fare ripulire, a sue spese, la latomia del Paradiso, la grotta dei Cordari, quella del Salnitro, che adesso possono essere visitate e ci si può passeggiare e spendere qualche ora in tutta sicurezza”.