Il caso della guardia giurata, lettera anonima: “La sua morte non fu per un incidente”
“Chi sa, parli”. Questo l’appello lanciato da Nella Campisi Nella ed Alessia Giuliana, rispettivamente moglie e figlia della guardia giurata Massimo Calogero Giuliana, morto il 4 marzo in circostanze ancora misteriose, mentre sull’auto di servizio, insieme con un collega, nel tentativo di ingaggiare un inseguimento, gli sarebbe partito un colpo in maniera accidentale dalla pistola d’ordinanza.
La premessa è che il 20 settembre, presso l’abitazione della famiglia Giuliana, è pervenuta una lettera anonima, a firma di un “amico” del loro familiare deceduto, con la quale sono stati forniti significativi dettagli su quanto a suo dire sarebbe accaduto la sera del 3 marzo.
“Senza entrare nel merito – dice il legale difensore della famiglia Giuliana, avv. Alessandro Cotzia – del contenuto della missiva, già a disposizione del Sostituto Procuratore Marco Di Mauro, titolare delle indagini, può, al momento, soltanto comunicarsi che l’anonimo ha escluso che si sia trattato di un incidente fortuito, delineando – in maniera piuttosto circostanziata e dettagliata – tutt’altra ricostruzione dei fatti, che peraltro vedrebbe coinvolte più persone.
In seguito al ricevimento di tale lettera anonima, la moglie e la figlia della guardia giurata deceduta intendono, tramite il loro difensore, lanciare il seguente appello:
“Ricevere una lettera anonima, in cui si parla del nostro amato congiunto, ci ha provocato sensazioni contrastanti.
Da un lato, ha alimentato il nostro immenso dolore, che permane immutato, senza minimamente affievolirsi; dall’altro, però, ci ha dato la speranza di potere ancora sapere e capire cosa sia accaduto quella maledetta sera del 3 marzo.
Il fatto che qualcuno, seppur in forma anonima, abbia avuto la forza ed il coraggio di scrivere determinate cose ci fa sperare, non solo nel buon esito dell’attività investigativa condotta dalla magistratura, ma anche nell’aiuto e nella collaborazione di coloro che sappiano cosa sia realmente accaduto al nostro congiunto.
Eravamo già convinte del fatto che qualcuno sapesse qualcosa e la lettera anonima ricevuta ne è stata solo una conferma; come eravamo già convinte del fatto che Massimo Calogero Giuliana non fosse deceduto in modo fortuito ed accidentale.
Cogliamo, pertanto, l’occasione per lanciare un accorato appello, rivolto a chiunque sapesse qualcosa, fosse anche solo un dettaglio, su quanto occorso la sera del 3 marzo 2017, affinchè si possano accertare tanto le cause che hanno provocato il decesso del nostro amato congiunto, quanto le responsabilità di eventuali colpevoli. Non chiediamo altro”.