Cultura

Cento anni fa nasceva lo scultore canicattinese Salvatore Cultrera

Cento anni fa, il 20 settembre 1921, nasceva a Canicattini Bagni, da Teresa Cianci e dal mastro muratore e scalpellino Giuseppe Cultrera, uno degli artisti più “fattivi ed espressivi” che la cittadina e tutto il comprensorio ibleo abbiano mai avuto, Salvatore Cultrera, “Turi ra masciuvarina”, soprannome con il quale veniva riconosciuto e che aveva preso dalla madre detta “’a masciuvarina”, ovvero, figlia di Mastro Avarino.

A ricordalo la famiglia e l’Amministrazione comunale di Canicattini Bagni sottolineando come l’emergenza Covid, purtroppo, ha fatto slittare, ad altri momenti di normalità e di più ampia partecipazione, l’appuntamento con questa importante ricorrenza attraverso iniziative congiunte con il Museo Civico TEMPO che ospita, nella sezione museale dedicata all’opera degli scalpellini canicattinesi, grazie alla donazione fatta dai familiari, alcuni attrezzi da scultore e schizzi utilizzati nel suo lavoro da Salvatore Cultrera.

Pittore e scultore, ma anche decoratore e restauratore, figlio di quella tradizione di valenti e straordinari scalpellini, perlopiù autodidatti, che hanno cambiato il volto di Canicattini Bagni, abbellendola con quelle figure Liberty che oggi rappresentano, con la Musica, l’identità artistica della città  

A lui, il 26 settembre 2015, nel 15° anniversario della morte, avvenuta l’8 ottobre 2000, nel rendergli omaggio e ricordarne l’operosità in tutta la Sicilia e il vasto patrimonio artistico lasciato in eredità alle generazioni future, l’allora Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Paolo Amenta, ha intitolato l’ex Largo S. Nicola, in via Canale, dove insiste la ricostruita antica fontana in pietra bianca tanto amata dagli artisti e dagli scalpellini locali, che da allora ha preso il nome di “Piazzetta Salvatore Cultrera (Turi ra masciuvarina) Scultore – Pittore 1921 – 2000”.

Quello per il Maestro Salvatore Cultrera, che fu anche uomo di Sport, quale attaccante del Canicattini e della Notinese presieduta dal Principe di Villadorata, e allenatore del Palazzolo, del Canicattini e della Canicattinese, oltre che stimato Amministratore nel ruolo di Consigliere e Assessore comunale ai Lavori Pubblici, resta, comunque, un ricordo vivo, indelebile, per i familiari, così come per tutta la città di Canicattini Bagni e per quanti hanno potuto conoscerlo e apprezzarne la vasta e preziosa produzione artistica con la quale ha promosso e portato lustro alla sua città natale.

Artista versatile, dall’animo “umano e popolare”, ha operato, come tutti gli scalpellini della sua epoca e quelli che hanno lasciato il segno nella sua formazione (il fratello Antonino, Salvatore Romano, Nicola Cultrera, Mario e Sebastiano Bonaiuto, e il professore Michele Carbone per lo studio del disegno architettonico), “con naturalezza, con il cuore, senza riempirsi la testa di artifizi stilistici”, come ebbero a sottolineare nel convegno del 2015 che accompagnò l’intitolazione della piazzetta, gli Storici dell’Arte e Docenti, Paolo Giansiracusa, Tanino Golino ed Ettore Gazzara.

Senza sottrarsi, nel contempo, da autodidatta (dopo la licenza elementare andò subito a bottega), allo studio delle opere e delle tecniche di grandi artisti come Caravaggio, Canova, Michelangelo Buonarroti, che gli permisero di acquisire grande competenza nei vari campi dell’Arte. 

Naturalmente il ricordo e la memoria di Salvatore Cultrera vivono nelle sue tante opere sparse per l’intera Sicilia, terra che non volle mai abbandonare, così come la sua Canicattini Bagni, nei confronti del quale nutriva un forte legame, nonostante le numerose proposte ricevute, di trasferirsi in Città d’Arte come Firenze, Roma e all’estero dove avrebbe, sicuramente, riscontrato un riconoscimento ed un profitto maggiore dalla sua arte.

Nella sua vita di artista “Turi ra masciuvarina” non lavorò solo la pietra, ma si dedicò anche a scolpire il marmoe ad intagliare illegno, oltre che a dipingere, come testimoniano le opere presenti in tante abitazioni private ed in edifici religiosi, e nei lassi di tempo anche a decorare e restaurare.

Tra le tante opere scultorie si ricordano: i prospetti di facciate Liberty sia a Canicattini che in vari Centri della provincia; le numerose statue in pietra da taglio realizzate per Cappelle gentilizie del Cimitero di Canicattini e di altre città, ma anche per abbellire ville, abitazioni private e locali pubblici; i mensoloni (becchi) per il Castello della Marchesa di Cassibile; i capitelli interni ed esterni del Grand Hotel della Marina di Siracusa; altorilievi sia in pietra da taglio che in marmo, l’ultimo, raffigurante il Parroco Bombaci, orna il sarcofago del sacerdote che si trova nella Chiesa di Maria Ausiliatrice a Canicattini; sculture del frontone del Municipio di Avola; edicole votive a Canicattini e Siracusa; la sopraelevazione della facciata della Chiesa del Santuzzo, sempre a Canicattini; l’altare, nella navata di destra della Chiesa Madre di Sortino dedicata alla Madonna di Fatima; la scultura sulla roccia viva dello stemma del Casato della Marchesa di Cassibile visibile lungo la strada Cugni Stallaini; il “mensolone” realizzato in occasione di una mostra a Canicattini sulla lavorazione artistica della pietra da taglio; il mezzobusto in pietra di Dante Alighieri esposto per decenni  nella biblioteca del Circolo di Cultura di Canicattini; un grande fercolo in legno in stile barocco presso la Chiesa del Carmine di Siracusa; la sedia ed il tavolo del gabinetto del Sindaco di Siracusa a Palazzo Vermexio.

Come pittore vanno ricordati: il catino absidale della Chiesa Madre di Canicattini Bagni; dipinti nella Chiesa di Maria Ausiliatrice a Canicattini; il quadro raffigurante S. Angela Merici presso l’Istituto ad essa intitolato di via Dionisio il Grande a Siracusa; il Cenacolo di Leonardo nella Chiesa Madre di Canicattini (eseguito la prima volta nel 1940 e ripreso poi nel 1998).

Come decoratore e restauratore ha operato, nei ritagli di tempo, anche nel palermitano e nel messinese, mentre negli anni cinquanta restaurò, salvandolo da sicura rovina, il simulacro del Santissimo Cristo, veneratissimo a Canicattini Bagni.

L’arcivescovo di Siracusa Bonfiglioli, per i suoi meriti artistici (anche per il restauro, in varie occasioni, di oggetti sacri), gli fece dono del bellissimo simulacro di S. Sebastiano che lui, dopo averlo custodito per qualche anno presso il proprio laboratorio, donò successivamente alla Cappella della Villa del Seminario dov’è tuttora esposto.

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