Consiglio comunale: scintille sull’Open Land
Slitta a domani, per mancanza del numero legale, il consiglio comunale di stamattina convocato per occuparsi della vicenda Open Land, di contributi e di patrocini onerosi, di piano regolatore generale e di appalto sul verde pubblico. Alla seduta erano stati invitati i parlamentari nazionali e regionali, ma nessuno ha potuto partecipare per gli importanti argomenti in discussione nelle rispettive istituzioni di appartenenza. A determinare la fine della seduta è stata l’uscita dall’aula dei consiglieri di opposizione, che hanno contestato la richiesta di prelievo di un punto all’ordine del giorno, avanzata da Santino Armaro, e le modalità di convocazione della seduta. L’assise tornerà a riunirsi domani alle 9,30; i lavori riprenderanno dalla votazione sulla richiesta di prelievo, al termine della quale stamattina è stata verificata la mancanza del numero legale. In apertura di seduta, su richiesta di Salvatore Castagnino è stato osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto in Nepal. Subito dopo Salvo Sorbello ha presentato le dimissioni dalle due commissioni consiliari di cui è componente, decisione maturata dopo che il presidente, Leone Sullo, visto il nuovo assetto dei gruppi politici, ha avviato una revisione della composizione delle commissioni stesse.
Il dibattito a quel punto è entrato nel vivo. Il via è stato dato da Armaro che ha chiesto l’anticipazione della discussione sul quarto punto all’ordine del giorno, cioè un atto di indirizzo proposto da Carmen Castelluccio per la stesura di un regolamento sui patrocini onerosi. La richiesta ha provocato la reazione dai banchi dell’opposizione contraria al prelievo perché ritiene prioritario il punto, proposto da Simona Princiotta, sul cosiddetto “contenzioso Open Land” pendente davanti al Cga e nel quale il Comune rischia di pagare un pesante risarcimento.
Per Gaetano Firenze, con la proposta di prelievo la maggioranza si vuole “lavare le mani” rispetto a un fatto che rischia di avere pesanti ripercussioni sul futuro della città. Castagnino ha evidenziato che la questione è di primaria importanza, parlando di ipotesi di reato e di necessità per i consiglieri di essere informati su cosa vanno incontro. Princiotta ha difeso l’argomento da lei proposto e ha contestato la decisione di inserire altri punti all’ordine del giorno di una seduta che era stata chiesta come adunanza aperta ai parlamentari proprio per parlare del caso Open Land.
A quel punto sei consiglieri di opposizione hanno lasciato i lavori. Immediatamente dopo Alfredo Foti ha chiesto che il ragioniere generale e i revisori dei conti informassero l’Aula sui rischi paventi dalla minoranza, ma il presidente Sullo ha deciso di mettere ai voti, con appello nominale, la proposta di prelievo. Alla fine dell’appello sono risultati presenti 19 consiglieri su un numero minimo richiesto di 21. Domani sarà sufficiente la presenza di 16 consiglieri.
LA MAGGIORANZA: “OPPOSIZIONE USA TONI ARROGANTI E PREVARICATORI”. Con un documento diffuso da Francesco Pappalardo, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, replica alle accuse dei consiglieri dell’opposizione: “Ancora una volta la minoranza, con toni e atteggiamenti arroganti accademici e prevaricatori, ha fatto venire meno il numero legale impedendo lo svolgimento dei lavori in aula. Lo ha fatto in maniera demagogica, ostruzionistica e irrispettosa nei confronti della città, con un pretesto legato alla richiesta legittima di prelievo a norma di regolamento per la trattazione dell’atto di indirizzo a firma della consigliera Castelluccio e altri sulla “predisposizione del regolamento con formula patrocinio onerosa”. La volontà politica di trattare la vicenda “Open Land”, calendarizzata dalla conferenza dei capigruppo, è testimoniata dalla presenza in aula dei consiglieri di maggioranza. Eravamo disposti a un confronto politico serio e costruttivo, anche se riteniamo che la vicenda in questione debba essere trattata quando si avranno atti ufficiali che investiranno il consiglio comunale. Rigettiamo con forza questi atteggiamenti che mostrano una chiara volontà da parte dell’opposizione a non far produrre azioni di rilancio della città e per i cittadini.
IL PRESIDENTE SULLO: “CONVOCAZIONE DEI CONSIGLIERI LEGITTIMA”. Sulle modalità di convocazione dei consigli comunali, questione sollevata nel corso della seduta di stamattina, e sull’andamento dei lavori il presidente Leone Sullo ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Nessuna norma è stata violata stamattina quando, durante i lavori del consiglio comunale, è venuto mancare il numero legale, ragione per cui respingo qualsiasi strumentalizzazione di ordine politico. Il regolamento prevede che, anche in mancanza di numero legale, si possa tenere la discussione ma non si possa procedere a votazione, momento in cui si verifica il numero dei consiglieri presenti. Nel rispetto di questo principio, dopo l’uscita dall’aula di alcuni consiglieri, ho lasciato completare un collega che aveva fatto richiesta di intervenire, passando subito dopo alla votazione sulla richiesta di prelievo del consigliere Armaro, ed io stesso ho deciso di tenere la votazione per appello nominale. Verificata la presenza di solo 19 consiglieri, ho aggiornato la seduta a domani. Quanto al tema delle convocazioni delle sedute, non ha mai violato il regolamento vigente in materia, ragione per cui stigmatizzo il contenuto di alcune affermazioni fatte nel corso dei lavori di stamane. In particolare, è il caso di chiarire che la adunanza aperta (art. 7) va convocata solo in presenza di particolari condizioni e su richiesta del sindaco o su propria determinazione sentita la conferenza dei capigruppo; inoltre, nelle adunanze aperte, che si possono svolgere anche in assenza del segretario generale e del numero legale, non si adottano atti deliberativi. L’inserimento, da parte della conferenza dei capigruppo, del punto sul contenzioso Open Land in una seduta ordinaria ha l’effetto di dare maggiore importanza alla discussione poiché garantisce la presenza del numero legale rendendo possibile votate atti, e non è dunque un fatto penalizzante.
Il regolamento prevede altre due forme di adunanze tra le quali non compare la convocazione con procedura di urgenza di cui si è discusso in altre sedute consiliari. All’articolo 18 è disciplinata l’adunanza straordinaria, che può essere richiesta da almeno un quinto dei consiglieri in carica e in tal caso l’adunanza deve avere luogo entro 20 giorni dalla richiesta. C’è poi l’articolo 10 che si occupa del dibattito generale che i consiglieri possono chiedere allegando una relazione che illustra l’argomento da trattare, che deve essere inserito dal presidente all’ordine del giorno della prima seduta. Questo è quanto previsto. Ritenendo di non aver violato alcuna norma né di legge né regolamentare, invito le forze di opposizione a ricorrere al Tar qualora ritengano che il mio comportamento leda i loro diritti”.