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Covid-19. In Sicilia 1.065 nuovi positivi, 29 morti e 1829 guariti. A Siracusa 69 casi

Covid-19. Nell’Isola sono 1065 i nuovi positivi registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore su 9.974 tamponi eseguiti. I decessi sono 29, che portano il totale a 2.059. Ecco la distribuzione fra province, Catania 297, Palermo 285, Messina 253, Siracusa 69, Trapani con 52, Agrigento 36, Ragusa 32, Caltanissetta 30, Enna 11. Intanto i nuovi casi sono a 35.176  gli attuali positivi, con una diminuzione di 793 casi rispetto a ieri. Di questi sono ricoverati 1371 siciliani, 39  in meno rispetto al dato complessivo di ieri; 1188 dei quali in regime ordinario 37 in meno rispetto a ieri; 183 in terapia intensiva ovvero 2 in meno nonostante i 18 nuovi ingressi a fronte dei quali si registrano 20 dimissioni. I guariti sono 1.829.

Coronavirus e Regioni. I governatori tra politica e salute

I cosiddetti governatori delle Regioni, nel loro giusto e meritorio interessamento della vita dei loro “governati”, cercano di dire la loro sui colori dei territori che amministrano. Vediamo due casi: Toscana e Veneto. Zona arancione. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che perora il passaggio della sua regione da arancione a giallo, molto pressato da alcune categorie economiche e sostenendo che siccome in Veneto ci sono più infetti e il Veneto è giallo, perché la Toscana deve essere discriminata?

In Toscana gli infetti sono percentualmente (rispetto ai tampoini fatti) allo stesso livello percentuale di quando era zona rossa, ma sono in assoluto di meno… perché si fanno la metà di tamponi dell’epoca precedente. Il presidente Giani, quando la Toscana era zona gialla e diverse autorità sanitarie regionali facevano notare che i dati erano invece da zona rossa, amava rispondere, senza districarsi in calcoli particolari, che lui rispettava le decisioni dell’autorità sanitaria nazionale, per cui la Toscana doveva restare gialla.

Zona Gialla. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sembra che sia consapevole che il suo territorio non è messo bene e che i dati siano preoccupanti, ma pur avendo emesso ordinanze che restringono un po’ di più la mobilità tipica del giallo, sostiene che “se siamo zona gialla l’hanno deciso a Roma”.I due presidenti, Giani e Zaia, hanno sostanzialmente lo stesso atteggiamento nei confronti delle decisioni delle autorità sanitarie nazionali: quando mi torna bene (gialla) faccio il ligio al rispetto delle autorità nazionali, quando non mi torna bene (arancione) faccio di tutto per convincere le stesse autorità nazionali a cambiare il valore cromatico. Ciò dovrebbe accadere viste le evidenze scientifiche. Ma è così?

Per la Toscana il passaggio al giallo si perora dimenticandosi che il numero di tamponi oggi effettuati è la metà rispetto a quando quel territorio era zona rossa. Per il Veneto la permanenza al giallo si perora per il rispetto dell’autorità nazionale, anche se chi enuncia questo rispetto fa sapere che i numeri non sono proprio da zona gialla.Domanda: prevale la politica che vuole ingraziarsi le diverse categorie economiche o la politica del rispetto e del diritto alla salute di tutti?

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