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Cronaca & Politica. Il Cga accoglie parzialmente l’appello proposto dall’ex parlamentare Pippo Gianni.

La luce della giustizia si è accesa sulla vicenda relativa alla ripetizione delle operazioni di voto in nove sezioni dei comuni di Rosolini e di Pachino. Il consiglio di giustizia amministrativa ha emesso una sentenza con cui ha accolto l’appello proposto dall’ex parlamentare regionale Pippo Gianni. La ripetizione delle elezioni, come disposto dal Cga, ha visto affermarsi Giuseppe Gennuso, candidato del Mpa, su Pippo Gianni, candidato di Cantiere Popolare. Ogni successivo ricorso di Gianni è stato vano perché sempre rigettato. 

Nella buona sostanza, il Cga ha sancito che “La rinnovazione delle elezioni regionali disposte in esecuzione delle suddette sentenze viene travolta dalla presente pronuncia, che fa venir meno il titolo in forza del quale era stato riattivato il procedimento elettorale concluso con il verbale di proclamazione degli eletti 17 ottobre 2014, con il quale è risultato eletto, nel collegio di Siracusa, Giuseppe Gennuso, in luogo del deputato odierno ricorrente, che era stato eletto nel 2012, Giuseppe Gianni”.

Il collegio ha accolto solo in parte la richiesta di Gianni di accedere al diritto alla percezione degli emolumenti sostenendo che “La prima prerogativa non è più esercitabile dal momento che la consiliatura, nell’ambito della quale il ricorrente era stato eletto, è ormai terminata.  Ne deriva che anche la pretesa di ricevere i corrispondenti emolumenti e contributi risulti priva di un titolo giustificativo”. Ha dichiarato, inoltre, a favore di Gianni “ripristinato, a far data dalla decadenza dall’elezione (17 ottobre 2014) e fino al termine della legislatura (novembre 2017), il titolo di deputato dell’Assemblea regionale siciliana e dichiara inammissibile, per la restante parte, la domanda restitutoria”. Ciononostante, il Cga ha sancito anche la possibilità per Pippo Gianni di procedere all’esercizio dell’azione risarcitoria in altre sedi.

C.A.

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