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Csm: 3 magistrati in corsa i favoriti per la poltrona di procuratore capo di Siracusa

Siracusa. Dopo i veleni in Procura e il trasferimento su domanda di due sostituti e del procuratore capo, è iniziato il conto alla rovescia verso la nomina da parte del Csm del nuovo procuratore della Repubblica presso il tribunale di Siracusa. I favoriti in corsa per la poltrona di procuratore capo sarebbero rimasti tre magistrati. Dopo la scadenza del termine per la presentazione delle domande, il 28 novembre scorso, erano in lizza 9 aspiranti a capo della Procura aretusea che avevano presentato interpellanza per sostituire l’ex procuratore Francesco Paolo Giordano, trasferito, su sua richiesta, alla Corte d’appello di Catania con la carica di sostituto procuratore generale.

Secondo le poche indiscrezioni trapelati nelle ultime ore dagli ambienti giudiziari, da una prima valutazione da parte della specifica commissione del Consiglio Superiore della Magistratura, il numero degli aspiranti accreditati a occupare la massima carica alla Procura di Siracusa, sarebbe ridotto a 3

Nelle foto da sinistra Sabrina Gambino, Agata Santonocito e Antonino Fanara,

 

In corsa sarebbero rimasti Sabrina Gambino, 53enne, originaria di Messina, attuale sostituto procuratore generale alla Corte d’Appello di Catania che appartiene alla corrente Unicost, balzata alle luci delle cronache per avere sostenuto l’accusa al processo a carico dell’ex presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. In prima linea anche i Pubblici Ministeri Antonino Fanara, milanese di 53 anni, e Agata Santonocito, catanese di 54 anni. Entrambi i magistrati sono sostituti procuratori presso la Direzione distrettuale antimafia di Catania, titolari dell’inchiesta sull’editore Mario Ciancio Sanfilippo.

Il procuratore Fabio Scavone 

La nomina del nuovo procuratore capo giungerà molto probabilmente in primavera, al massimo nel mese di maggio, come ha ipotizzato il procuratore aggiunto della Procura di Siracusa, Fabio Scavone, a cui è toccato il compito di traghettare l’ufficio della Procura di Siracusa fino alla nomina del nuovo capo. Il procuratore Fabio Scavone, in occasione dello scambio di auguri con la stampa è ricorso al titolo del film del regista Peter Weier, “Un anno vissuto pericolosamente” per descrivere in una battuta il 2018 della Procura di Siracusa. In precedenza, l’8 novembre, in occasione di un’operazione portata termine dalla guardia di finanza di Siracusa, Scavone è tornato sull’inchiesta della Procura di Messina che ha coinvolto quella siracusana per rendere l’idea di quale clima pesante si sia respirato negli ultimi anni al Palazzo di Giustizia di Siracusa: “Nonostante siano stati attraversati periodi oscuri e turbati, c’è da lodare la resilienza dell’ufficio della Procura, che ha saputo operare tra difficoltà ambientali e situazionali”. Il riferimento è alle vicende legate al cosiddetto “Sistema Siracusa”, venute alla luce grazie anche all’esposto presentato da 8 sostituti procuratori in servizio alla Procura di Siracusa. In quell’esposto i magistrati “rappresentano di aver osservato fatti e situazioni così gravi da ingenerare preoccupazione per le sorti dell’amministrazione della giustizia, dovuti ad infiltrazioni e interferenze da parte di soggetti portatori di specifici interessi economici ed imprenditoriali, tali da condizionare l’attività investigativa e giurisdizionale dell’ufficio in cui gli stessi lavorano”.

C.A.

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