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Danneggiamento del canale Galermi: indagate quattro persone

Quattro persone sono state iscritte al registro degli indagati perché ritenute responsabili di avere eseguito interventi non autorizzati sul corso del canale Galermi, appropriandosi illecitamente dell’acqua che vi scorre. Sono, in particolare, accusati di danneggiamento di beni culturali e di beni demaniali. Si tratta di quattro privati cittadini che, per irrigare i propri campi, hanno attinto dallo storico canale, ancora oggi funzionante. La Procura aretusea ha aperto un fascicolo d’indagine a seguito di una denuncia, depositata nell’agosto dello scorso anno, da una nutrita schiera di agricoltori e di titolari di concessione del canale, che lamentavano già da tempo la mancanza di acqua nei loro terreni.

Ad avere messo in evidenza più volte il problema sono stati in tutti quattrocento 400 agricoltori le cui terre, tra Belvedere, Targia e le zone basse sono servite dal canale Galermi. L’acqua non arriva e, in compenso, devono pagare una quota parte per ottenere la concessione dal Demanio per l’utilizzo di quell’acqua di cui usufruiscono in maniera corrente i loro colleghi di Sortino e delle altre località collinari. 

Nell’esposto hanno sostenuto che, alla fonte, l’acqua fuoriesce normalmente ma si disperde lungo il tragitto e non arriva a destinazione per la mancata manutenzione di una condotta ormai ridotta a un colabrodo. L’azione giudiziaria congiunta mira al ripristino delle condizioni di efficienza del canale e al risarcimento dei danni subiti in tutto questo periodo. Più volte gli agricoltori hanno protestato davanti alla sede del Genio Civile a Siracusa nel tentativo di risolvere il grave problema, ma ad ogni estate il copione si ripete e le promesse si disperdono come l’acqua del Galermi. 

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Fabio Scavone, sono pervenute alla conclusione. Hanno accertato che, al di là delle possibili perdite, i problemi maggiori fossero costituiti dall’illecita captazione dell’acqua da parte dei quattro indagati che si sarebbero appropriati dell’acqua pur non avendone il diritto. Alle accuse della Procura stanno ribattendo le difese, attraverso la produzione di documenti idonei a chiarire la posizione dei loro assistiti.  

Il Canale Galermi continua a rimanere a secco di finanziamenti. Nonostante nella Finanziaria 2017, fossero stati stanziati dalla commissione Bilancio, oltre un milione e mezzo di euro per i lavori di manutenzione straordinaria, suddivisi in 520 mila euro per il 2017, altrettanti per i due anni successivi. L’ex parlamentare Vinciullo ha sottolineato già lo scorso anno che i 520 mila euro stanziati per il 2017 sono scomparsi senza sapere dove siano stati utilizzati e da chi. I 520 mila euro per il 2018 sono stati, invece, utilizzati, tant’è vero che gli agricoltori hanno avuto meno problemi rispetto agli anni precedenti. Rimanevano gli ulteriori 520 mila euro. Il Genio Civile ha presentato un progetto per fare arrivare l’acqua, ma non è stato finanziato, nonostante gli agricoltori siano costretti a pagare l’acqua. 

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