Democrazia Partecipata, i proponenti: “No a seconda votazione”
I cittadini e le associazioni proponenti i progetti democrazia partecipata si mettono di traverso ponendosi in posizione critica nei confronti dell’amministrazione pubblica che ha deciso di rifare il voto dopo il patatrac di qualche settimana addietro con l’annullamento della procedura.
Con una lettera, inviata, tra gli altri, al sindaco Italia, gli undici proponenti, nell’esprimere il loro disappunto contestando “il ricorso a una seconda votazione che nessuno di noi intende promuovere pubblicamente e, a maggior ragione, una seconda votazione ove il primo progetto classificato è escluso dalla partecipazione.
In tal caso, infatti, ci potrebbero essere casi di cittadini che potrebbero esprimere validamente il proprio voto per due volte, la prima a favore del primo aggiudicatario; la seconda nella nuova votazione falsando di fatto la parità di trattamento tra i contendenti”. Ritengono urgente rendere pubblica la somma totale dei trasferimenti regionali degli ultimi anni cui è, appunto, collegata la commisurazione dell’importo messo a bando”.
Poi lanciano una proposta: “Il vulnus al clima comunitario che la questione ha generato è così ampio che riteniamo opportuno che per quest’anno, Giunta e Consiglio, prendano in considerazione l’opportunità di finanziare tutte e 14 le proposte progettuali rintracciando i fondi nel bilancio comunale.
E’ arrivato il momento di fare squadra tra cittadini, società civile e amministrazione per muovere una proposta di qualità per una legge regionale sulla democrazia partecipata e, più in generale, sugli strumenti di programmazione economica con metodo partecipati che fughi ogni dubbio sulle modalità di applicazione pratica”.