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Disabile aggredito: rigettano le accuse i tre responsabili

Hanno rigettato ogni addebito i tre siracusani per i quali è scattata la misura cautelare perché ritenuti responsabili dell’aggressione e della rapina ai danni di un disabile. Dario e Orazio Rustico rispettivamente di 34 anni e di 32, e Luca Aliano di 28, tutti difesi dall’avvocato Junio Celesti, sono comparsi ieri mattina dinanzi al gip del tribunale, Andrea Migneco, per sottoporsi a interrogatorio di garanzia. 

Pur ammettendo di avere avuto una colluttazione con la vittima, Dario Rustico ha riferito di non avere agito a scopo di rapina e nemmeno di ritorsione escludendo di essersi impossessato della protesi acustica del malcapitato. L’apparecchio acustico, ha detto l’indagato, potrebbe essere stato perso durante la colluttazione e, comunque, recuperato poco dopo dai familiari dell’uomo. 

Hanno del tutto escluso di avere partecipato all’aggressione sia Orazio Rustico sia Luca Aliano, non comprendendo come mai la vittima abbia segnalato la loro presenza nell’androne del palazzo di via Italia, dove s’è consumata la colluttazione. Il legale difensore ha preannunciato di volere presentare al giudice per le indagini preliminari l’istanza di revoca della misura cautelare. 

Com’è noto, le indagini prendono spunto dall’episodio accaduto nel mese di novembre quando, una pattuglia del nucleo radiomobile è dovuta intervenire in via Algeri, dove, dopo poco prima delle 19, era avvenuta l’aggressione. La vittima, un disabile affetto da sordità, era stata attirata con una scusa nell’androne di una palazzina. Il malcapitato è stato aggredito dal branco con calci e pugni, provocandogli la frattura scomposta del setto nasale. Uno dei tre aggressori è un esperto di arti marziali.    

Dopo il pestaggio, alla vittima erano stati strappati di dosso un orologio, una collanina e persino l’apparecchio acustico che il malcapitato portava all’orecchio. Alla base dell’aggressione vi sarebbe una ritorsione: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la vittima, qualche giorno prima di essere aggredita, si sarebbe lamentata della presenza di un acquirente sotto le palazzine in cui era residente, infastidendo gli spacciatori.  

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