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Elezioni regionali bis: fra polemiche, attese e denunce

Ci si avvia alla tornata elettorale regionale suppletiva e s’infittiscono le polemiche e gli scontri verbali nei soggetti politici coinvolti. Al centro dell’attenzione due argomenti: la nomina del nuovo assessore regionale all’Ambiente e la convocazione stessa delle elezioni.

La nomina del consigliere comunale di Rosolini Piergiorgio Gerratana, esponente della componente renziana del Pd, al posto di Maria Rita Sgarlata ha fatto storcere il muso a parecchi. Anche alla segretaria provinciale del Pd, Carmen Castelluccio, che ha preso carta e penna per lamentare al governatore Crocetta il mancato coinvolgimento del partito democratico nella sua decisione di nominare il nuovo assessore. Il pd che non si rifà alle posizioni di Renzi dice di non sentirsi rappresentato, ritenendo la scelta “sorprendente e assai discutibile”.

La Castelluccio sostiene che la decisione avrebbe dovuto essere condivisa dalla realtà locale e dopo un confronto con i livelli regionali e provinciali. Ma non sarebbe condivisibile nemmeno nel merito perché “il nuovo assessore è esponente di una corrente interna al partito che disconosce gli organismi eletti al congresso e rifiuta di partecipare alla vita del partito, con una scelta che inoltre  influisce inevitabilmente a favore di una parte nella competizione elettorale del prossimo 5 ottobre”. Su questi temi la segretaria Castagnino proporrà a breve un incontro della Direzione Provinciale del Pd.

E in tema di elezioni, diventa importante la giornata di giovedì prossimo quando il Cga affronta il ricorso presentato da alcuni parlamentari regionali siracusani, convinti che si possa fare la verificazione delle schede evitando in extremis la ripetizione del voto per le regionali in nove sezioni dei comuni di Pachino e Rosolini.  E sono scattate le denunce per coloro che mettono indubbio che sia possibile fare la verificazione  in assenza della busta elettorale contrassegnata con la sigla 5R che, riguarda proprio i 9 seggi interessati al voto del 5 ottobre. Nell’attesa del pronunciamento del Cga, tutti i candidati (parlamentari in carica e non eletti) sono in piena campagna elettorale.

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