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Emergenza smog, Siracusa sopra i valori minimi consentiti dall’Oms

A Siracusa, come nel resto d’Italia, l’emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 è stato un anno nero ma anche e soprattutto per la qualità d’aria. Su 102 capoluoghi di provincia analizzati, nessuno è riuscito a rispettare tutti e tre i valori limite suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ossia una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo per il PM10. Questo è il quadro che emerge dal il nuovo report di Legambiente “Mal’aria di città.

Come viene esplicitato nelle premesse, il rapporto di Legambiente si basa sull’aggregazione di dati elaborati dall’ARPA Sicilia provenienti dalle centraline cittadine delle varie città capoluogo, che nel caso di Siracusa sono quattro (Pizzuta, Specchi, Pantheon, Teracati). L’analisi è ristretta ai tre principali inquinanti delle aree urbane che sono le polveri sottili e gli ossidi di azoto. Non viene fatta una distinzione fra le sorgenti che causano tali rilevamenti, senza che ciò significhi una sottovalutazione del contributo delle emissioni inquinanti provenienti dalle aree industriali prossime ai capoluoghi.

Tali dati sono parzialmente influenzati dai valori dei primi mesi della pandemia, quando fu evidente sia la significativa ricaduta sulla riduzione dei trasporti stradali, che la riduzione della produzione industriale. Le conclusioni della relazione dell’Arpa coincidono con quanto emerge dal rapporto Mal’Aria di Legambiente: «La zona Aree Industriali [agglomerato che comprende le aree si Siracusa, Gela, Milazzo, è quella dove sono state registrate le concentrazioni medie annue più elevate di PM10 e il maggiore numero di superamenti della media su 24 ore, così come le stazioni da traffico urbano sono quelle in cui si registrano le concentrazioni medie annue più elevate di PM10, evidenziando un importante contributo del traffico veicolare amplificato nelle aree industriali.

Con una media annuale di 9 µg/mc rispetto al limite OMS di 5µg/mc, Siracusa dovrà ridurre del 43% le proprie concentrazioni. Con 70 auto ogni 100 abitanti, Siracusa ha un tasso di motorizzazione tra i più alti d’Italia. L’Offerta di Trasporto Pubblico è ancora molto bassa e in città ci si continua a muovere quasi esclusivamente con mezzi privati. I timidi passi avanti fatti di recente con le due nuove linee di collegamento con il centro storico avvenuto la scorsa estate, evidentemente non bastano. Occorre affrontare e risolvere il problema della storica inefficienza del servizio di trasporto urbano affidato all’AST. Abbiamo salutato – e lo ribadiamo qualora ce ne fosse bisogno – come una positiva novità, la realizzazione di diversi chilometri di corsie e piste ciclabili in città a partire dalla scorsa estate. Tuttavia, lo slancio inizialmente dimostrato dall’amministrazione nel realizzare in tempi brevi le corsie a raso, sembra essere venuto meno al momento di completare la prima pista in sede protetta di Viale Tunisi – Via Algeri, i cui lavori si sono svolti a rilento.

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