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Esclusione del porto di Augusta dalla “Via della seta”, Assoporto Augusta: scelta incomprensibile 

“Non si capisce l’esclusione del porto di Augusta dalla “Via della seta” a vantaggio di altri porti italiani come Trieste e Venezia che si trovano a  migliaia di chilometri di distanza da Augusta che, com’è noto, è il primo porto dopo  il canale di Suez ed è baricentrico tra Suez e Gibiliterra>>. A dirlo è la Presidente di Assoporto Augusta, Marina Noè che entra nel merito delle polemiche  nate dopo le dichiarazioni del Premier Gentiloni, che da Pechino ha parlato di potenziamento dei porti di Trieste, Genova e Venezia  su cui trasferire la grande navigazione.

<<Se la riforma della portualità realizzata dal Governo italiano ha motivo di esistere, – aggiunge Marina Noè- è proprio per valorizzare le peculiarietà e potenzialità dei singoli porti.  Non si spiega pertanto come mai il Governo italiano, che ha dichiarato in più occasioni di voler avviare un progetto reale per il rilancio del Sud, quando ha una reale possibilità di mettere in pratica i suoi propositi  sembra non farlo e sceglie, al posto di Augusta, un porto del Nord senza un’oggettiva giustificazione. Crediamo, inoltre,  che l’inserimento del porto di Augusta nella “Via della Seta,” oltre che spettare di diritto, rappresenterebbe anche un segnale forte del Governo e un’occasione di ristoro per il porto megarese, che dal 2013 è il primo punto di sbarco in Italia per  le migliaia di migranti che arrivano dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo, con le inevitabili conseguenze per l’operatività del porto che deve fare i conti con  la presenza di una tendopoli permanente per la prima accoglienza, allestita già nel 2013 sulle banchine. Siamo certi che – conclude Noè- il Presidente dell’Autorità di Sistema del Mare di Sicilia Orientale, Andrea Annunziata farà sentire forte la  sua voce per l’interesse che Augusta ha nei confronti di questa ipotesi di movimentazione delle merci dalla Cina ai porti italiani>>.

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