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Fatima II, nuovo appello dei genitori di Bianca a Renzi

E’ stato sentito un verbalizzante all’udienza di ieri del processo scaturito dall’ammutinamento del motopesca “Fatima II” e della scomparsa del comandante Gianluca Bianca, in corso di svolgimento alla Corte d’Assise di Siracusa. Un poliziotto in servizio alla squadra mobile della questura di Siracusa, citato dal pubblico ministero Tommaso Pagano, ha riferito sulla relazione che fece all’epoca, nella quale ha annotato il profilo dei singoli protagonisti della vicenda. L’investigatore avrebbe appreso da fonti confidenziali di un traffico di armi che avrebbe potuto coinvolgere alcuni marinai ma alla conta dei fatti quelle confidenze sarebbero rimaste solo tali perché non fu fatto alcun riscontro oggettivo. L’udienza è stata rinviata al 2 dicembre prossimo per l’esame di altri tre testi, i marittimi siracusani che facevano parte dell’equipaggio del Fatima II e che furono i diretti testimoni dell’ammutinamento dell’imbarcazione. Interrogati in sede d’indagine, però, i tre siracusani non hanno saputo dare una testimonianza certa su quanto avvenne la notte del 12 luglio 2013 e soprattutto sulla sorte toccata al comandante del peschereccio. “Attendiamo ancora che il presidente Renzi e il governatore Crocetta mantengano le loro promesse – afferma la madre di Bianca – Ci avevano assicurato un loro impegno per rintracciare quanto meno il tunisino che insieme con i due egiziani ha ammutinato l’imbarcazione. Soltanto lui potrà dirci cosa realmente sia accaduto e che fine abbia fatto mio figlio che ancora oggi piangiamo senza sapere dove si trovi”.

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