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FISMIC: “al Comune di Siracusa ancora emergenza occupazionale”


L’idea che si utilizzi la PANDEMIA per ridurre il badget economico e di conseguenza l’assetto occupazionale che fino ad oggi ha consentito la tenuta sociale del territorio è per noi inaccettabile”. Così Michele Maniglia,
Segretario provinciale Fismic di Siracusa, interviene sulla questione dei lavoratori della Top Network che si occupa della gestione del sistema informatico presso comune di Siracusa.


A PAGARE SONO SEMPRE I LAVORATORI”


“Oggi tocca ai lavoratori della Top Network – scrive Maniglia in una nota diffusa alla stampa – che da 30 anni gestiscono il sistema informatico del comune di Siracusa e di conseguenza i servizi/consulenza/assistenza e manutenzione nei vari settori dello stesso comune tra cui: l’Anagrafe, il laboratorio informatico del quale si occupa di manutenzione/assistenza di tutti gli apparti comunali, CED (centro elaborazione dati), Ufficio tributi per la gestione della TARSU, Ufficio Ragioneria ( attività collaborazione e consulenza)
Ufficio Tcnico – SUE (sportello unico dell’edilizia), Ufficio dello sportello del cittadino, gestione del sito web del comune di Siracusa.
La situazione della Top Network interessa 22 lavoratori che da settimane vivono momenti di incertezza sul loro reimpiego e sul loro futuro dato che questa Amministrazione Comunale e gli stessi dirigenti della Top Network, abbiano già concordato, senza consultare la scrivente organizzazione sindacale, l’utilizzo della cassa integrazione nonostante i lavoratori siano stati posti in smart-working.
“Ancora una volta ci opporremo ad un sistema distorto basato esclusivamente sulla riduzione economica e di conseguenza riduzione del personale, pur dovendo garantire tutti i servizi definiti dalla stessa amministrazione comunale “indispensabili per il corretto svolgimento delle attività lavorative di tutti i dipendenti comunali”.
“E’ alquanto bizzarro dare la colpa alla pandemia (COVID-19) per fare cassa spremendo come sempre i più deboli, soprattutto in un momento cosi delicato dove il DPCM dice chiaramente, che per una ripartenza economica più veloce, deve necessariamente passare attraverso la “digitalizzazione dei servizi”, quindi bisogna potenziare i sistemi informatici e non effettuare tagli.
“Quindi ci opporremo – conclude Maniglia – con tutti i mezzi consentiti dalla legge, coinvolgendo tutti gli organi istituzionali per il rispetto delle normative vigenti e per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori interessati.

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