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Floridia, omicidio Sortino: condannati i due diciassettenni

Il Tribunale dei Minori di Catania ha emesso sentenza di condanna a carico dei due diciassettenni floridiani, riconosciuti responsabili dell’omicidio del panettiere Nuccio Sortino. Il Tribunale, condividendo la tesi accusatoria del Pubblico Ministero Vassallo, ha inflitto al baby killer Daniel B. la pena di 17 anni e 4 mesi di reclusione, e al suo complice Salvatore F. la pena di 18 anni di reclusione.

Per la condanna al minimo della pena si erano espressi i difensori dei due imputati, avvocati Paolo Germano per Salvatore F. e Antonio Meduri per Daniel B.

A inizio udienza, i due ragazzi hanno confermato la confessione resa ai Carabinieri della Stazione di Floridia e del Nucleo Operativo e al Pubblico Ministero della Procura presso il Tribunale dei Minori. Daniel B. ha confessato di essere stato l’esecutore materiale del delitto di Sebastiano Sortino, mentre Salvatore F., è reo confesso di avere prelevato da un casolare la pistola poi usata da Daniel per ammazzare il panificatore.

I due imputati hanno anche chiesto perdono ai famigliari di Nuccio Sortino, presenti nell’aula in cui si è celebrato il processo con rito abbreviato.  Il 27 settembre, davanti al Giudice dell’udienza preliminare Carmen Scapellato si svolgerà il processo con rito abbreviato a carico di Dylan Foti, fratello di Salvatore, anche lui accusato di avere partecipato alla spedizione punitiva contro il panificatore , culminata con la sua soppressione fisica. La richiesta del processo con rito abbreviato è stata avanzata dall’avvocato Aldo Ganci, difensore di Dylan Foti.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, coordinati dal pm Andrea Palmieri, la notte del 9 settembre i tre ragazzi si sono recati nel forno di Sebastiano Sortino e hanno iniziato a disturbare i dipendenti che stavano preparando il pane e le brioche. E’ arrivato Nuccio Sortino che ha redarguito i tre disturbatori, assestando ad uno di loro un colpo di pala. Il diciottenne e i due minorenni hanno protestato, insultato il panificatore il quale, anziché desistere dal proseguire la sua aggressione nei confronti dei tre giovinastri, uno dei quali tra l’altro un suo parente, li ha inseguiti per un tratto di strada. E ha continuato a cercarli anche dopo che i tre molestatori si erano allontanati in sella ad uno scooter. A loro volta, Daniel B., Salvatore F. e Dylan Foti si sono recati in strada secondaria dove Salvatore F. ha prelevato da un caseggiato la pistola calibro 7,65.

E tutti e tre hanno iniziato a dare la caccia al panificatore che si trovava alla guida della sua Mercedes. Dopo aver parcheggiato l’auto sono sopraggiunti i tre giovinastri. Dallo scooter sono scesi Daniel B. e Salvatore F. e, naturalmente, anche Dylan Foti, che sostiene però di essere innocente in quanto non aveva condiviso le intenzioni aggressive dei due minorenni. Dylan Foti ha spiegato, innanzi al Giudice delle indagini preliminari Giuseppe Tripi, che, prima non poteva dissociarsi dalla condotta criminale dei due minorenni in quanto si trovava seduto tra il guidatore e il terzo passeggero dello scooter. Dylan Foti si è staccato dagli altri due soltanto quando Salvatore F. ha fermato l’andatura dello scooter, ma non ha fatto in tempo ad allontanarsi da Via Boschetto, la strada in cui è avvenuta la sparatoria, perché Daniel B. ha cominciato a sparare dei colpi di pistola. Dylan Foti ha anche spiegato di essersi nascosto dietro un’auto quando Daniel B., dopo aver strappato dalle mani di Salvatore F. la pistola, ha iniziato ad esplodere dei colpi in aria ed altri ad altezza d’uomo. Dylan Foti ha sostenuto  che si era nascosto dietro una macchina in sosta.

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