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Giornata dell’unità d’Italia, il prefetto Castaldo: “Memoria del nostro passato”

Si è celebrata anche in provincia la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Le cerimonie principali, oltre che ad Augusta, si sono tenute al Pantheon e alla Capitaneria di porto. Qui di seguito, il testo del discorso che il Prefetto, Giuseppe Castaldo.

Celebriamo oggi la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.  Il 4 novembre è, infatti, l’anniversario della vittoria nel primo conflitto mondiale, che portò a compimento il processo di Unità Nazionale avviato con il Risorgimento. Un risultato ottenuto al prezzo di enormi sacrifici da parte di tanti soldati, anche giovanissimi, provenienti da diverse parti del Paese, che si sono trovati a combattere insieme al fronte ed hanno dato la propria vita per l’Italia unita.

Per questo la giornata dell’Unità d’Italia coincide con quella delle Forze Armate, e sono particolarmente lieto di poter celebrare con voi questa ricorrenza, così carica di significati ma che, come tutte le ricorrenze, rischia di essere solo una consuetudine che si ripete.

Oggi, invece, deve essere una giornata importante perché ciascuno di noi, tutta la Nazione, fa memoria del suo passato e onora i suoi caduti. La memoria è un valore fondante su cui poggia il nostro presente. I monumenti o le targhe commemorative, davanti alle quali spesso passiamo indifferenti, sono luoghi simbolici fondamentali che ci ricordano i valori del sacrificio, dell’eroismo, del coraggio e dell’altruismo, che hanno contribuito a rendere l’Italia una Nazione Unita.

Sono gli stessi valori che oggi vediamo nell’attività dei nostri militari che, in situazioni e contesti spesso difficili, sono impegnati nel primo soccorso alla popolazione in occasione di calamità, nel recupero in mare ed assistenza di migranti che tentano di raggiungere il nostro Paese, in missioni di pace all’estero, facendo emergere il lato migliore dell’Italia. La stessa Italia che, accanto allo spirito di coesione e solidarietà di cui è portatrice, è talora attraversata da individualismi e egoismi sociali e territoriali, che non devono comunque intaccarne l’indivisibilità.

Fare memoria significa mantenere viva, verso le nuove generazioni, la coscienza collettiva che animò i caduti che oggi onoriamo, ma significa anche costruire nuovi percorsi di condivisione e partecipazione, sui quali lavorare tutti per il perseguimento dei principi costituzionali fondamentali, in una parola, per il bene comune.

Per questo il 4 novembre è giorno del ricordo, ma anche della speranza: la speranza di utilizzare il grande patrimonio di memoria e responsabilità che la storia ci ha consegnato per guardare al presente ed al futuro con consapevolezza e fiducia.

Alle Forze Armate e a tutte le Forze dell’Ordine, dico grazie per l’importante compito svolto quotidianamente a difesa della democrazia e della nostra libertà, valori consacrati nella nostra Carta Costituzionale e che vanno rispettati e sostenuti al fine di rafforzare la coesione istituzionale e sociale.

A voi cittadini e studenti ricordo che il modo migliore per onorare i caduti, è quello di essere protagonisti consapevoli della vita della comunità, impegnandovi ad amare e servire la città in cui vivete e il nostro meraviglioso Paese nel rispetto dei valori costituzionali.

Piero Calamandrei diceva che il popolo italiano ha consacrato la Nostra Costituzione alla memoria dei fratelli caduti per restituire all’Italia libertà ed onore.

Il tricolore che sventola in questa piazza e l’inno che è stato eseguito continuino ad essere il simbolo della nostra rinnovata unità e della nostra democrazia.

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