Giuseppe Rosano, Noi albergatori Siracusa: «Concluso il G7, ecco le criticità emerse»
«Che il G7 Agricoltura si sia concluso con esito positivo e abbia raggiunto, per il Governo italiano, gli obiettivi fissati a livello internazionale è di sicuro un compiacimento di cui tutti noi siracusani dovremmo rallegrarci. La soddisfazione dei ministri delle sette Nazioni più industrializzate del mondo e dei diversi partecipanti al summit internazionale è stata largamente condivisa, soprattutto, per la scelta della città di Siracusa». Così Giuseppe Rosano, presidente di Noi albergatori Siracusa, che spiega: «Il grande richiamo internazionale porterà, senza alcun dubbio, nel prossimo futuro un ritorno d’immagine e ulteriori benefici al settore produttivo dell’intera filiera di agricoltura e pesca, e particolarmente al turismo. Si rende, quindi, necessario effettuare una valutazione il più possibile obiettiva dei risultati, ossia cosa ha e cosa non ha funzionato: e lo vogliamo fare con uno spirito critico esercitato in modo costruttivo e non contestatorio, nella prospettiva di ospitare altri eventi di simile portata».
Ecco alcune riflessioni di Rosano: «NUMERO VISITATORI: Gli organizzatori hanno stimato che il G7 ha richiamato circa 350 mila persone, attratte anche dal fascino di Ortigia, contribuendo a generare economia, non soltanto per Siracusa, ma per l’intero territorio. Alberghi alla massima occupazione in tutta la provincia, ristoranti e bar e commercianti hanno generato generosi ricavi. Si è determinato, oltre a ciò, sebbene precario, lavoro per i nostri giovani.
RESIDENTI ORTIGIA. Questa componente speciale e preziosa di cittadini non è stata tutelata: obbligati a patire persino la libera circolazione, come avvenuto nel corso dell’ingorgo di giovedì scorso. Oltre a una efficace comunicazione, è mancato un approccio metodico sulla condotta che gli stessi residenti avrebbero dovuto assumere per superare le criticità dell’evento. Nella sostanza, i siracusani e soprattutto i residenti in Ortigia, dovevano essere preparati con maggior anticipo al summit e non subirlo, come ingiustificatamente è avvenuto. I comitati pro-Ortigia, con le loro divergenze, hanno sfasciato le medesime esigenze degli stessi residenti, senza produrre concrete soluzioni.