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Il governatore Musumeci: “Prima i progetti industriali poi gli interventi”

“Sono qui per ascoltare e non per parlare. Voglio capire le ragioni degli industriali siracusani, dei petrolieri per poi coniugare l’esigenza di un corretto e sano sviluppo industriale in un territorio dal contesto deteriorato”. Il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci ha mostrato tutta l’intenzione del governo regionale di mettere in primo piano la questione industriale partecipando ieri pomeriggio in Confindustria al convegno sul tema “Scenari futuro e sostenibilità della raffinazione in Italia e in Sicilia”. Ad aprire i lavori, il prefetto Giuseppe Castaldo mentre in platea vi erano, tra gli altri, i parlamentari nazionali Stefania Prestigiacomo, Maria Marzana e Filippo Scerra, la deputata regionale Rossana Cannata.

Il presidente degli industriali aretusei, Diego Bivona ha sostenuto che “occorre superare le contraddizioni che spesso accompagnano lo sviluppo del nostro territorio: un regime vincolistico che ostacola l’attuazione di importanti investimenti per il miglioramento della sostenibilità ambientale, la percezione di un territorio che non sempre è favorevole a sostenere lo sviluppo di un comparto che continua ad essere strategico per la nostra comunità, la mancanza di segnali chiari a chi vuole investire: questo è l’accorato appello che gli industriali lanciano al territorio e alla politica”. Il presidente della regione, Musumeci ha affrontato il tema della lentezza burocratica nell’esito dei progetti imprenditoriali: “Prima vogliamo vedere quale sia il piano industriale poi solleciteremo la burocrazia a velocizzare l’iter approvativo dei progetti”.

Il presidente dell’unione petrolifera, Claudio Spinaci, ha sottolineato come “il downstream petrolifero costituisce un settore strategico per l’approvvigionamento e la crescita del Paese, anche la nuova Sen e la commissione europea riconoscono la centralità nella transizione energetica e intendono scongiurare ogni rischio di deindustrializzazione della filiera”. In Sicilia la raffinazione garantisce oltre 5mila posti di lavoro stabili e qualificati per un investimento di 4miliardi di euro nell’ultimo ventennio. Per il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli ha evidenziato come “il petrolio rimarrà a lungo la principale fonte a copertura della domanda globale di energia che, nei prossimi 20 anni, aumenterà di un altro 30% sulla spinta della crescita della popolazione e dell’esigenza di quasi 3 miliardi di persone che tuttora non accedono a forme moderne di energia”.

Il direttore delle Risorse umane e delle relazioni esterne di Isab Lukoil, Claudio Geraci ha evidenziato, invece, come “il settore pur pagando la crisi mondiale contribuisce per diversi miliardi di euro all’economia siciliana e siracusana e continua a mantenere i siti produttivi in marcia con programmi d’investimento tecnologicamente avanzati. Si tratta di un sistema stabile e sostenibile nel tempo che migliora costantemente le sue performance ambientali”. Geraci ha sottolineato, però, come questo non sia sufficiente e come sia necessario “costruire un clima di fiducia e di coesione sociale per rendere il territorio attrattivo separando i fatti dalle opinioni”.

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