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I funerali di Maddalena, gli amici: “Ci hai insegnato a vivere ogni giorno come fosse l’ultimo”

Riposa in una bara bianca Maddalena, la studentessa diciottenne, vittima di un incidente stradale. In quella bara, davanti all’altare della basilica santuario Madonna delle lacrime, c’è il sogno spezzato di una ragazza che tutti adoravano. Il tempio mariano assiepato di persone, soprattutto tantissimi volti giovani, alcuni dei quali con il casco fra le mani.

A officiare il rito funebre è stato don Luigi Corciulo, parroco della chiesa di San Salvatore, che, nell’omelia, ha fatto riferimento al dolore di Maria al cospetto del Gesù crocifisso. “Rivolgi gli occhi a Maria – ha detto – impara da lei, dai suoi silenzi. Lasciati educare da lei dalla sua fortezza di madre quando il figlio muore. È un dolore immenso, un peso di lacrime che grava sul cuore di ognuno di noi. Una speranza una croce nella maledetta strada.

Dai messaggi e dalle testimonianze, ha ricordato il parroco, Maddalena è stata una valanga di vita, di sorrisi energia, una sognatrice e lottatrice. Non vogliamo portare con noi il suo il suo sorriso che ci rassicura”.

Poi la testimonianza dei compagni i di classe del liceo Gargallo, la quinta C: “Maddi, eri vita e vita sarai. Ovunque ti trovi continuerai ad essere lo spirito libero che sei stata, senza confini come il mare che adoravi”.

“Sei stata una ragazza dalle mille virtù – ha detto il suo compagno di classe – e quando ti chiedevamo come facevi a fare tutto quello che facevi, tu rispondevi: provaci anche tu”. Per tutti i ragazzi presenti, Maddalena è stata un esempio di Carpe diem. “Ci porteremo sempre dentro di noi il tuo messaggio, dice un altro suo amico: “Vivere ogni giorno come fosse l’ultimo”.

Un lancio di palloncini e un lunghissimo applauso ha concluso il rito funebre e accompagnato l’ultimo viaggio terreno di Maddalena, tra il pianto e la disperazione dei suoi cari.

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