L'Opinione

I social network non siano un’agenzia matrimoniale

Il male e il bene, sono da sempre l’ago della bilancia nei rapporti tra le specie viventi; esseri umani o animali. Nella società, uomini e donne, in teoria, rispettano i propri ruoli; ma l’aspetto sessuale domina quasi sempre la scena. E questo non perché vi è un errore della natura, al contrario. Ma siccome la società si evolve più velocemente del singolo pensiero, perciò abbiamo un’identità sfaccettata, alcune caratteristiche di personalità sono “innate” e, come tendenze caratteriali, ci accompagnano durante la nostra crescita, altre sono dovute alla nostra appartenenza ai gruppi sociali (valori, norme, opinioni che abbiamo fatto nostre). L’errore avviene nel momento in cui si scambia un rapporto, che nasce per sviluppare prima l’amicizia e poi il conseguente comportamento degli esseri umani, ma che invece fin dal primo approccio, il più delle volte, è diretto al cuore del rapporto sessuale, dove a migliaia hanno trovato l’uomo o la donna della vita, ma in buona parte si sono sfasciate delle famiglie già da anni consolidate. Per fortuna rimane una percentuale ancora bassa, ma il pericolo che ciò possa espandersi a dismisura è reale e molto disintegrante per il valore di un contenitore sociale e culturale. Tutto ciò rischia di creare un errore di fondo, e una confusione nei rapporti iniziali tra due persone che non si conoscono: quello di partire a priori che l’altro è in “onda” per catturare rapporti di natura sessuale e niente di più. Inscenando la paura, il dubbio, che ormai è tutto marcio, quindi al primo contatto dell’amicizia il sospetto diventa reale, e mentre se i due hanno lo stesso scopo, tutto corre liscio, ma in caso contrario non sono i due a subire l’emozione negativa, ma l’intero mondo social network, diventando, di fatto “agenzie matrimoniali” non autorizzate.

L’interazione tra il mondo reale e il mondo virtuale è bidirezionale, il risultato è un’inter-realtà nella quale

l’uomo dovrebbe essere in grado di controllare e modificare l’esperienza insieme,alla sua e le altrui identità sociali, in maniera totalmente nuova rispetto al passato; se alcuni fanno un utilizzo smodato e inconsapevole del social network a questo scopo, d’altro canto alcune reti virtuali nascono consapevolmente per favorire l’uomo nella promozione della sua professionalità, nello spirito d’adattamento nei rapporti e tutto il resto rimane, realtà d’ogni giorno. Le criticità rimangono legate al pensiero individuale, alla maturazione culturale, al carattere da modellare in base all’ambiente in cui si socializza o si lavora. L’acculturamento verso la regola dell’uomo in quando tale, cioè adulto, non giova se ognuno non ha il dovuto rispetto verso l’altro, verso i suoi valori, la cultura universale, rischiando di rimanere essere vivente, e non “uomo” nel senso culturale del termine.

Concetto Alota

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