Il Comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Mauro Perdichizzi, ha presentato alla stampa il Calendario storico dell’Arma. Il calendario quest’anno è stato dedicato al tema “Il Carabiniere e la famiglia”. Gli stati d’animo, le ansie, lo sconforto e i disagi, ma anche la fierezza, i consigli, le rassicurazioni e l’amore che i Carabinieri trasmettevano ai propri familiari anche in circostanze drammatiche permettono di “leggere” in modo diverso alcuni episodi – noti o meno noti – della storia dell’Arma.
“Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma – ha commentato il comandante Perdichizzi – oggi giunto a una tiratura di 1 milione 250 mila copie, di cui 8 mila in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 82″ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’ Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Le tavole artistiche dell’edizione 2015 del Calendario Storico, ideate e realizzate dal Maestro Paolo Di Paolo sono state presentate ai giornalisti presenti. La mattinata è cominciata con la lettura di un passo tratto dal testamento del Maresciallo M.O.V.M. “alla Memoria” Francesco Pepicelli – deceduto il 24 marzo 1944 nell’eccidio delle Fosse Ardeatine dopo aver subito torture nelle carceri naziste di via Tasso – diretto alla moglie Olga e alla figlia Biancamaria. Il Comandante Provinciale, in seguito, nel salutare i presenti, ha sottolineato l’importante e silenzioso ruolo svolto dalla famiglia nel quotidiano agire del Carabiniere, spiegando così i motivi della scelta di dedicare a loro il primo calendario del terzo secolo di vita dell’ Arma. La grande famiglia dell’Arma ai quali è venuto meno un genitore Carabiniere e di mantenere saldi i valori dell’ Arma tra coloro non più in servizio. La cerimonia si è conclusa con la lettura di un breve brano tratto dal diario che l’App. Giuseppe Beni ha scritto durante la Seconda Guerra Mondiale alternando resoconti del suo servizio con pensieri e preoccupazioni verso i suoi genitori e gli altri 3 fratelli, tutti Carabinieri, impegnati su altrettanti fronti. La storia della Signora Santuccia Beni, madre di Giuseppe, e dei suoi 12 discendenti Carabinieri, ha consentito di richiamare i casi di attualità che vedono protagoniste intere “famiglie di Carabinieri” anche in questa provincia.
