Se te lo fossi perso

IL FUTURO PAPA LEONE XIV COMPOSE UNA PREGHIERA PER LA MADONNA DELLE LACRIME

Sconfessando i timori della vigilia, i 133 cardinali elettori non si sono smarriti nel labirinto delle procedure di voto e dei giuramenti del Conclave e, nonostante i ritardi del primo giorno, hanno nominato con sufficiente rapidità, al quarto scrutinio, il nuovo successore di Pietro a capo della Chiesa di Roma.

In queste ore osservatori di tutto il mondo stanno riflettendo sui possibili percorsi che papa Leone XIV intenderà tracciare nel suo pontificato, quanta strada farà sulle stesse orme del gesuita papa Francesco e di quanto se ne distaccherà la sua dottrina di impronta agostiniana. Per i fedeli siracusani, intanto, sono ore di intensa commozione nel ricordo, recente peraltro, della venuta a Siracusa, a settembre scorso, dell’allora cardinale Prevost in occasione del 71° anniversario della Lacrimazione della Madonna. Una visita che visse momenti di particolare significato con il saluto di papa Bergoglio affidato proprio al futuro Papa americano che nella circostanza compose una preghiera dedicata alla Madonna delle Lacrime.

Le lacrime di Maria versate a Siracusa hanno perciò testimoniato e benedetto quello che presto sarebbe divenuto un passaggio di consegne tra questi due Pontefici, entrambi profondamente devoti alla Madonna.

Numerose le foto che circolano in rete e che ritraggono i momenti salienti della visita del nuovo Papa il 1 settembre 2024 durante la concelebrazione eucaristica al Santuario e il giorno dopo in pellegrinaggio in via degli Orti, nella casa in cui avvenne il miracoloso evento della lacrimazione.

Il Cardinale Prevost visitò, poi, il Sepolcro di Santa Lucia, le Catacombe di Santa Lucia e di San Giovanni, la Cattedrale di Siracusa e la Biblioteca Alagoniana.

Nelle prossime ore ne sapremo sempre di più su questo 267° Papa e conosceremo i motivi del nome scelto, un nome che rivela l’evidente proposito di svolgere un pontificato forte, sebbene con un approccio ragionato come il suo primo discorso non estemporaneo, ma scritto, nel quale ha voluto soppesare ogni parola.

Come accade sovente al giorno d’oggi rimbalzano da un capo all’altro del mondo le ricerche sul suo passato, alcuni ha già sollevato dubbi sulla nitidezza del suo operato da cardinale.

Potrà comunque un americano che in pochi minuti ha pronunciato dinanzi ai media di tutto il mondo per ben 9 volte la parola pace, parlando di disarmo, umiltà e perseveranza, e di cammino sinodale, contribuire in maniera decisiva a raffreddare i focolai di guerra che negli ultimi tempi non fanno altro che aumentare?

Il tempo fornirà le sue risposte mentre ci apprestiamo ad attraversare il ponte che unisce i due pontificati. Quel ponte che collega come l’auspicio più alto l’ultimo discorso di Francesco a Pasqua al primo di Leone XIV nel giorno della sua nomina.

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