Se te lo fossi perso

Il ROMBO DI CENTINAIA DI MOTOCICLISTI IN RICORDO DEL FEMMINICIDIO DI LAURA PAPADIA

Voleva semplicemente diventare mamma, avere la gioia di generare la vita, legittima e naturale aspirazione di moltissime donne. Eppure, anche il diritto di esercitare il proprio sacrosanto desiderio di maternità, sarebbe stata la causa di numerosi litigi andati avanti negli anni e conclusi con il peggiore degli esiti, con la morte per strangolamento del quale è adesso in carcere il marito accusato di omicidio volontario aggravato.

Lei era Laura Papadia, palermitana di 36 anni, morta lo scorso 26 marzo a Spoleto, al culmine dell’ennesima lite originata, secondo quanto sarebbe emerso, dal rifiuto di lui a procreare perché già padre di due figli avuti da precedenti relazioni.

Ancora una volta un contrasto in famiglia vissuto tra le mure domestiche sfociato nel dramma.

Il gelido silenzio della morte è stato squarciato nella Domenica delle Palme a Palermo, dove nel ricordo di Laura si è fatto tanto rumore, tantissimo come quello di centinaia di motociclisti provenienti da tutta la regione che si sono dati appuntamento nel capoluogo per un lungo corteo di sensibilizzazione contro la violenza di genere.

L’evento nato dalla sensibilità di alcuni bikers vicini a Maurizio Papadia, padre della donna, anch’egli motociclista, ha stretto in un lungo abbraccio vari punti della città, con un percorso partito dallo Stadio delle Palme e che attraversando il centro storico è giunto a Monte Pellegrino, luogo simbolo di libertà e di emancipazione femminile per la scelta operata da Rosalia Sinibaldi (Santa Rosalia)  di una vita religiosa che non incontrò il consenso del padre.

È stato il reggente del Santuario Don Natale Fiorentino a benedire una panchina con la scarpa rossa dedicata a Laura Papadia e a Sara Campanella, realizzata dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto di formazione professionale ENDOFAP “Don Orione” di Palermo.

Presente anche il Comune capoluogo con l’assessora alla legalità Brigida Alaimo

All’iniziativa ha aderito, tra gli altri, l’associazione palermitana “Millecolori Onlus”, che con il suo Centro Antiviolenza “Lia Pipitone” opera sul territorio di Palermo e provincia da oltre 12 anni. Ai nostri microfoni la responsabile Adriana Argento.

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