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Inchiesta della Dda, ispettore della Polizia di Stato torna in libertà

È tornata in libertà Claudia Catania, l’ispettore di polizia in servizio alla questura di Siracusa, coinvolta nell’inchiesta della Dda di Catania su presunti episodi di corruzione messi in atto da due poliziotti siracusani, detenuti in carcere. Il provvedimento è stato adottato dal gip del tribunale di Catania, Fabio Di Giacomo Barbagallo, a seguito della deposizione dell’esito della perizia calligrafica, disposta dallo stesso giudice.

Catania, difesa dagli avvocati Sergio Fontana e Luigi Latino, sin dal primo interrogatorio di garanzia, ha protestato la propria innocenza, sostenendo di essere estranea ai fatti oggetto della contestazione. Ricordiamo che i due poliziotti avrebbero collaborato con alcuni soggetti dediti al traffico di stupefacenti e in tale contesto l’ispettore era stata posta agli arresti domiciliari a partire dal 18 ottobre.

A suo carico vi erano alcune firme apposte nella documentazione dei reperti, soprattutto dopo che la droga era stata analizzata nei laboratori. Il perito, nominato dal Gip Di Giacomo Barbagallo, ha escluso che la firma in calce a quei corpi di reato non fosse quella dell’ispettore e quindi, che si tratti di firme apocrife, vale a dire falsificate.

Alla luce di questa consulenza e dopo un ulteriore interrogatorio di oltre due ore e messa che Claudia Catania ha rilasciato al Gip lunedì scorso, il giudice ha ritenuto non esservi più gravi indizi di colpevolezza a suo carico e ne ha disposto l’immediata scarcerazione.

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