La Casa del pellegrino in possesso (provvisorio) dell’Asp
Dopo la stipula del protocollo d’intesa fra amministrazione comunale e l’azienda sanitaria provinciale, a distanza di 10 giorni l’ente Santuario Madonna delle lacrime ha firmato l’atto con cui viene sancita la detenzione provvisoria della casa del pellegrino all’Asp 8. A mettere nero su bianco nell’atto che trasferisce l’immobile all’azienda è stato il rettore del Santuario, don Aurelio Russo, non prima di avere ottenuto il parere favorevole da parte della Curia arcivescovile e del Consiglio economico, formato da laici. Questo passaggio era essenziale perché completa il precedente atto, quella del concordato, sottoscritto dal sindaco Francesco Italia, che si è impegnato ad assicurare la fornitura di energia elettrica, acqua e wi-fi; garantirà il servizio di reception, 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, con l’impiego di personale comunale o delle società che operano per conto dell’Ente. L’accordo ha una durata minima di 60 giorni ed è rinnovabile fino a quando si riterrà necessario.
Nel documento firmato dal rettore Russo si legge che la detenzione dell’immobile avverrà a titolo gratuito per gli usi che l’Asp riterrà opportuni, legati, comunque, alla gestione dell’attuale emergenza Covid19. Si chiude così il capitolo burocratico, iniziato il 30 marzo quando l’Asp ha ufficialmente chiesto l’utilizzo dell’immobile per ospitare i pazienti positivi al covid-19 che non hanno bisogno di ricovero ma anche quanti, guariti clinicamente dopo le cure in ospedale, attendono il risultato del tampone e sono, quindi, obbligati a osservare la quarantena.
“La casa del pellegrino, che è capace di 70 posti letto l’utilizzo, subito dopo l’utilizzo per scopi sanitari tornerà nella piena disponibilità dell’ente Santuario”, assicura l’avvocato Gianbattista Rizza, presidente della Aprotur, l’associazione per la promozione turistica, fondata nel 1991 che, grazie all’intervento economico di un benefattore, ha acquisito i beni mobili e le autorizzazioni della società fallita per donarli all’Ente Chiesa Santuario “Madonna delle Lacrime”. Il penalista va oltre, soffermandosi sul fatto che l’Asp 8 abbia dovuto procedere la trattativa su due tavoli differenti.
“L’atto sottoscritto dal rettore del Santuario – continua Rizza – è da ritenere quello definitivo perché l’immobile lo abbiamo riconsegnato all’ente Santuario. C’è stato un inizio di procedura parte del Comune di riappropriarsi della casa del pellegrino ma non è una semplice e nemmeno celere. Vorrei sommessamente ricordare che la chiesa, attraverso l’8 per mille, ha eseguito importanti modifiche all’originario immobile, spendendo qualcosa come 5 miliardi e mezzo di vecchie lire. Il comune capoluogo è proprietario del terreno; per convenzione l’ente è obbligato a corrispondere al Comune la somma di 500 euro l’anno e che il Comune potrà rientrare in possesso dell’immobile soltanto alla scadenza del contratto che ha la durata di 50 anni”.
La casa del pellegrino, chiusa ormai da qualche mese a questa parte, tornerà ad aprire i battenti questa volta come struttura funzionale e al servizio del vicino ospedale Umberto I. Avrà le stesse funzioni dell’albergo annesso alla struttura denominata Città della Notte ad Augusta, già pienamente operativo. Le due strutture garantiscono, quindi “l’isolamento di pazienti paucisintomatici, senza necessità di ricovero, appena positivizzati a tampone o dimessi dall’ospedale in condizioni stabili ma ancora positivi, nonché ai pazienti in assenza di tampone nei quali è stata individuata la necessità clinica di un periodo di quarantena”.
Francesco Nania