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L’Ast torna sui suoi passi ma resta il dubbio sul trasporto pubblico locale

L’Ast ci ripensa e rimette in discussione la decisione di interrompere il servizio dio trasporto pubblico nel capoluogo e in altri comuni della provincia. Dopo la lettera, trasmessa martedì al sindaco e agli uffici comunali, il presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti, Santo Castiglione, ha incontrato in videoconferenza il presidente della Commissione Mobilità dell’Ars, Giuseppe Carta, con cui ha affrontato le criticità emerse negli ultimi tempi per la gestione del servizio di trasporto pubblico. All’incontro hanno partecipato i sindaci di Siracusa, Francesco Italia, di Sortino, Vincenzo Parlato, di Carlentini, Giuseppe Stefio, e di Augusta, Giuseppe Di Mare, i cui comuni hanno in essere contratti con l’Ast per la copertura del servizio. 

“L’incontro – ha commentato il parlamentare Carta – ha dimostrato che è possibile trovare soluzioni nell’immediato quando c’è intesa e collaborazione. Si è raggiunto l’accordo con l’Azienda, che si è resa disponibile a mantenere invariate le condizioni contrattuali per i Comuni coinvolti. Sarà mia premura confrontarmi con l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Aricó, per accelerare la programmazione futura dei trasporti pubblici nella nostra provincia”. 

La comunicazione con cui l’Ast aveva annunciato di volere bloccare il servizio di trasporto urbano in città è pervenuta martedì al sindaco e agli uffici comunali. Nella nota, a firma del presidente dell’Azienda Siciliana Trasporti, Santo Castiglione si in vocano “effetti d’incostituzionalità della proroga del servizio di Tpl”, seguito dal preavviso di rilascio del servizio a partire dal primo marzo. L’azienda si aggrappa alla delibera della Corte dei Conti che non ammette la proroga degli affidamenti provvisori dei servizi di trasporto pubblico locale, disposti in Sicilia sulla base dell’articolo di una legge regionale dichiarato incostituzionale. L’Ast fa, poi, riferimento alla grave situazione di crisi d’impresa e di criticità finanziaria in cui versa e alla delibera del consiglio d’amministrazione con cui ha deciso di ridurre l’impegno produttivo “ove si registrano elevati costi di produzione e bassi ricavi di traffico, come nell’ambito del servizio urbano esercitato presso il Comune in indirizzo”. 

In poche parole, l’Ast ha dichiarato si essere “impossibilitata a poter continuare a svolgere il servizio (…) in mancanza di una rinegoziazione contrattuale delle condizioni del servizio di trasporto urbano” l’azienda ha preavvisato l’interruzione del servizio a far data dal primo marzo. Nella missiva viene sollecitata l’amministrazione comunale “a voler corrispondere, con l’urgenza del caso, le somme relative al servizio fin qui prestato e che risultano ad oggi ancora dovute”. In buona sostanza, l’Ast chiede un ritocco verso l’alto del canone corrisposto in quota parte dal Comune capoluogo ma la questione è tutt’altro che semplice. 

“Il caso – spiega il sindaco Italia – riguarda i comuni siciliani che hanno affidato il servizio all’Ast. E’ chiaro che il tema del trasporto pubblico locale debba essere affrontato, prima o poi, dalla politica regionale che deve pronunciarsi. Da troppo tempo le condizioni di Ast sono molto difficili e va sanata la vicenda regionale. La lettera pervenuta al Comune è un grido disperato dell’azienda che deve imporre al governo regionale di assumere decisioni che ormai non sono più differibili. Il trasporto pubblico p un servizio essenziale e negli anni questo servizio è andato scemando in termini di chilometri percorsi e corse effettuate oltre che essere percepito dagli utenti come una diversa condizioni da quella realmente corrisposta. Questo, sia ben chiaro, non è un j’accuse all’Ast ma un esame oggettivo di una vicenda che non può essere procrastinata”.  

La data del primo marzo continua a pendere sul capo del comune aretuseo come una spada di Damocle. Da oggi a quel giorno dovrà muoversi la politica a livello regionale per scongiurare l’interruzione del servizio con tutti i disagi che ne conseguono anche perché qualsiasi soluzioni che non contempli l’Ast ha bisogno dei tempi tecnici per espletare il relativo bando. “Per un comune come Siracusa – sottolinea il sindaco Italia -deve passare da un’interlocuzione con la Regione con tempistiche che non possono in alcun modo essere preventivate”. 

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