Lavori all’autodromo, l’Aps chiama in tribunale il Libero consorzio
Mentre si attende, alla fine del mese, la stipula del contratto per dell’autodromo di Siracusa, acquisito all’asta dall’australiana Metaphor Corporation, un’altra partita si gioca al cospetto del giudice monocratico del tribunale aretuseo. È stata fissata per il mese di luglio, infatti, l’udienza per discutere sulla richiesta milionaria avanzata dalla società Aps Costruzioni srl nei confronti del Libero consorzio comunale e dell’Ais, Autodromo Internazionale di Siracusa srl. Quest’ultima società, che è in liquidazione, era stata affidataria dei lavori di completamento del circuito con alcune modifiche al tracciato esistente, l’ampliamento delle aree destinate a paddock e servizi, il completamento dei piazzali e delle strutture esistenti, la ristrutturazione e il ripristino della funzionalità delle tribune storiche.
Una parte di questi lavori sono stati realizzati dall’Aps che, però, non avrebbe ricevuto alcun corrispettivo al punto che oggi l’azienda vanterebbe un credito di un milione di euro. La società ha chiamato in giudizio l’ex Provincia regionale che ha affidato la difesa all’avvocato Salvatore Bianca. Questi sostiene che l’ente pubblico, a suo tempo, abbia erogato la somma pari al 40% dell’importo complessivo che ci sarebbe voluto per eseguire i lavori. L’altro 60% avrebbe dovuto essere a carico della concedente Ais (di cui faceva parte anche l’impresa Valerio Maioli Spa di Ravenna).
Il 29 ottobre 2018, l’Ais aveva fatto istanza di ammissione alla massa passiva del Libero consorzio comunale per l’importo di un milione 173mila euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per la riqualificazione dell’autodromo con interventi eseguiti fino al quinto stadio di avanzamento lavori. Con delibera del 23 febbraio 2022, però, la commissione straordinaria di liquidazione del Libero Consorzio ha deliberato la presa d’atto che il credito vantato dalla ditta Autodromo Internazionale di Siracusa non possa essere ammesso alla massa passiva. La stessa Asis non avrebbe formulato alcun rilievo contro tale esclusione. Da ciò, il ricorso dell’Aps all’azione surrogatoria.