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Lavoro nero, i carabinieri denunciano 6 imprenditori

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, unitamente ai Militari del Comando Provinciale di Siracusa, su impulso e d’intesa col Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Siracusa, hanno eseguito controlli per arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

15 gli accessi ispettivi eseguiti in altrettante aziende,  tra i Comuni di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta, Cassibile, Rosolini, Avola e Pachino. Sono state esaminate 62 posizioni lavorative, di cui 22  sono risultate irregolari sotto il profilo contributivo e retributivo.

I 15  lavoratori in nero sono individuati nel corso dei vari controlli: 2 sul totale di 7 occupati, in un supermercato; 1 sul totale di 2 manovali, in un cantiere edile; 12 sul totale di 15 braccianti, in tre diverse aziende agricole.                                                                                                                                                          Tra le 15 ispezionate, per 5 aziende è scattato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale: si tratta di un supermercato, di una impresa edile e di tre imprese agricole.

Nei confronti di 6 datori di lavoro è anche scattata la denuncia in stato di libertà per diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, che riguardano la mancata redazione del Documento di Valutazione dei Rischi, i ponteggi costruiti in modo non conforme alle norme e l’omesso coordinamento tra lavori eseguiti nello stesso cantiere da più imprese.

In tutti i casi, anche inibendo parzialmente l’attività di cantiere, sono sempre state impartite precise disposizioni ai datori di lavoro e sono state ripristinate le condizioni di sicurezza imposte dalla legge.

Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a oltre 55 mila euro e le ammende contestate ammontato a quasi 19 mila euro.

I controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro proseguiranno per garantire il rispetto dei contratti di lavoro ma, soprattutto, per conseguire un più elevato livello di sicurezza per i lavoratori impegnati nei settori produttivi a più alta incidenza di infortunio, come quelli del settore edile e del settore agricolo.

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