AmbienteCronacaPrimo Piano

Lo sciopero dei dipendenti dell’Ias di Priolo e il rischio del blocco degli impianti del petrolchimico

Per i sindacati dei lavoratori la continuità del funzionamento dell’impianto del depuratore IAS di Priolo Gargallo mostra tante criticità e la conseguenza potrebbe essere il blocco delle attività dell’intera zona industriale siracusana. Vertenza che si fa sempre più pesante, dove l’assemblea dei lavoratori, organizzata dai rappresentati sindacali aziendali e dai segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil, ha proclamato lo stato di agitazione con la sospensione delle prestazioni straordinarie e 24 ore di sciopero fissato per lunedì 7 novembre. La protesta è sostenuta dalla stagnazione della questione della futura gestione del depuratore che rimane irrisolta e senza una prospettiva di risoluzione per la convenzione che scade il prossimo 31 dicembre e di una nuova convenzione che rimane il punto cardini della vertenza, insieme alla riduzione del Cda da nove a tre membri in un braccio di ferro con la Regione. Insiste poi la preoccupazione negli ambienti industriali e istituzionali che in caso dell’inasprimento della vertenza sindacale e il protrarsi dello sciopero proclamato potrebbe creare problemi al normale svolgimento delle attività degli stabilimenti del petrolchimico con il fermo forzato degli impianti, assicurando l’attività solo per la parte che riguarda la depurazione dei reflui fognari.

“I numerosi incontri che si sono tenuti – scrivono in una nota i sindacati dei lavoratori della Cgil, Cisl e Uil – con i deputati regionali, con la cittadinanza e i sindaci di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa, pur sensibilizzando la pubblica opinione nel merito dell’importanza strategica della IAS per la difesa ambientale e per le garanzie al corretto svolgimento delle attività di smaltimento dei reflui civili e industriali dell’intera area, non ha prodotto il risultato sperato con la formale dichiarazione di continuità aziendale da parte dell’assessorato di competenza”.

“I lavoratori dell’Ias – continua la nota – sono gravemente preoccupati per la continuità del funzionamento dell’impianto che mostra ormai criticità legate ai mancati o ritardati interventi di manutenzione e d’investimenti mirati a garantirne una maggiore efficienza e funzionalità, proprio per impedire rischi che possano ledere la sicurezza dei lavoratori e la salute dell’ambiente”. A tutto questo si aggiunge la condizione incresciosa di un’azienda a cui manca da ormai quasi due mesi il rappresentante legale”.

Già i sindaci di Priolo, Melilli e Siracusa, Rizza, Cannata e Garozzo, insieme ai rappresentanti sindacali e i lavoratori dell’IAS, hanno annotato la preoccupazione, in una conferenza stampa congiunta, come l’impianto per le criticità più volte denunciate sono causa dei forti miasmi e disturbi olfattivi alla popolazione; aggiungono che tale siffatta condizione appare fuori dal controllo tecnico, dove insiste il bisogno di urgenti manutenzioni per il rischio di un disastro ambientale in caso di fermo forzato e improvviso causato dai mancati interventi e dall’unica turbo-soffiante al momento funzionante e necessaria per la rigenerazione dell’ossigeno del sistema biologico del depuratore dei cinque inizialmente collocate nell’impianto per un lavoro alternativo e che rappresenta il cuore del sistema.

Altra questione che formalizza un vero e proprio braccio di ferro tra la Regione Sicilia e i vertici dell’Ias sono l’adeguamento degli organi amministrativi e di controllo delle società che appartiene a quelli a controllo pubblico e che all’Ias sono nove mentre la Regione insiste a ridurle a tre in base alla legge regionale. Per ristabilire la pace basterebbe la sola applicazione dell’articolo undici del Decreto Legislativo 175 del 2016 che si applica in tutto il territorio nazionale, compreso le regioni a statuto speciale superando la norma vigente in Sicilia, che interpreta come l’organo amministrativo delle società a controllo pubblico, è costituito da un amministratore unico e sono definiti i criteri in base ai quali l’assemblea della società a controllo pubblico può disporre che sia amministrata da un consiglio di amministrazione composto di tre o cinque membri.

Intano, per il prossimo 11 novembre è convocata l’assemblea dei soci dell’Ias con all’ordine del giorno la nomina del nono componente mancante e l’elezione del nuovo presidente che spetta alla parte pubblica e che vede in poll position il siracusano Sebastiano Bongiovanni, mentre la funzione di direttore rimane prerogativa della parte privata; attività dell’assemblea su cui grava la forte minaccia dell’onorevole Enzo Vinciullo che ha già dichiarato più volte che in caso di elezione del nuovo presidente senza l’adeguamento della riduzione del numero dei componenti il Cda e tutto il resto, ricorrerà senza indugi ad una dettagliata denuncia alle procure della Repubblica competenti.

Concetto Alota

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *